Ilva ogni "soluzione" del governo è un
disastro per gli operai, che o organizzano la loro autonomia di classe o hanno
già perso
(notizie
dalla GdM di Mimmo Mazza) - "Ci potrebbe essere la procedura di amministrazione straordinaria...
tramite un decreto ad hoc del governo Renzi, nel futuro prossimo dell’Ilva. Ci
sta lavorando Piero Gnudi, in stretto contatto con i ministri Guidi (Sviluppo
economico) e Galletti (Ambiente) dopo che ieri mattina dal gip del tribunale di
Milano non è arrivato il via libera allo svincolo del miliardo e 800 milioni di
euro sequestrati nell’ambito dell’indagine e il giudice è propenso ad accettare
la richiesta degli avvocati dei Riva che hanno sollevato questione di
costituzionalità
Quei soldi erano (sono?) gli unici
utilizzabili per compiere i lavori di messa norma degli impianti, sequestrati
il 26 luglio del 2012 in quanto ritenuti fonte di malattia e morte.
A questo si oppone la famiglia Riva,
i cui avvocati hanno anche la faccia tosta di appellarsi ai principi della
Costituzione e alla Corte europea dei diritti dell'uomo; ma anche il governo
che li vuole recuperare per togliere un pò di debiti correnti dell'Ilva (con
operai, fornitori, leggi dello Stato...), non certo per il risanamento della
fabbrica, in vista del traghettamento della società a nuovi azionisti.
Per rispondere alla grave crisi finanziaria dell'Ilva sta affiorando, quindi, la possibilità di ricorrere all’amministrazione straordinaria, uno strumento riservato alle grandissime imprese insolventi e introdotta nel nostro ordinamento a seguito del crack della Parmalat. L’idea che sta alla base della procedura è che qualora l'impresa sia grandissima, se ne debba tentare la ristrutturazione economico-finanziaria in ogni caso (e quindi senza verificare l'esistenza di concrete prospettive di recupero, come accade per le imprese semplicemente grandi).
Senza i soldi sequestrati a Milano, quindi, servirà un nuovo decreto per scongiurare una crisi finanziaria dagli esiti imprevedibili e soprattutto nefaste procedure concorsuali".
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Quindi, le "soluzioni" in campo attualmente
per l'Ilva sono:
- svenderla subito a qualche multinazionale straniera
- più probabile ArcelorMittal - che hanno soprattutto il problema di ampliare
l'occupazione di ampie fette di mercati mondiali, strappandole alla
concorrenza, non certo quello di salvare una fabbrica, posti di lavoro, o di
spendere miliardi per risanarla;
- dare più peso agli acquirenti italiani (Marcegaglia.
Arvedi) come vorrebbe la Federacciaio;
- creare comunque una "new/god company" in
cui mettere ciò che dà profitto per i nuovi padroni e una "bad
company" per scaricare debiti, problemi ambientali, risarcimenti frutti
del processo in corso, e... operai, almeno 5/6mila, di "troppo";
- fare un nuovo decreto, sempre e solo per salvare
l'Ilva, con la possibile soluzione di una amministrazione controllata, che
sarebbe una sorta di corda data ad un'azienda sull'orlo del fallimento, con
tutto quello che comporta in termini di pesante attacco al lavoro e al salario
degli operai; per non parlare del risanamento che verrebbe rinviato al tempo
del "mai"...
Ognuna di queste "soluzione" nasconde, poi,
che deve fare i conti con i Riva che restano ancora i proprietari dell'Ilva e
ne vorranno eccome conto!
A fronte di queste "soluzioni", c'è chi -
Fiom e Usb - propone la "nazionalizzazione", che, fermo restando
questo Stato al servizio dei padroni (e nè Fiom nè Usb lo mettono minimamente
in discussione), o significherebbe più o meno quello che sta già avvenendo
oggi: prendersi l'Ilva, rimetterla un pò a posto con i soldi pubblici/nostri
per consegnarla comunque ad altri padroni, o significherebbe quello che è già
avvenuto ieri, con l'Italsider, uguale sfruttamento e attacco alla salute,
morti sul lavoro, ecc
Gli operai, che purtroppo è da troppo tempo stanno a
girare le orecchie a sentire le varie voci e in attesa, potrebbero dirci:
"ma voi criticate ogni soluzione... !"
SI, E' COSI'!
Ogni "soluzione" è per i padroni, non è per
gli operai, tanto meno per la popolazione inquinata!
Gli operai non possono essere partigiani di questa o
quell'altra "soluzione", perchè sarebbero degli stupidi agnelli
sacrificali all'altare del profitto.
Per gli operai sono solo due le
"soluzioni":
Ora battersi - al di là di quello che dicono Gnudi,
Renzi, padroni italiani o indiani che siano - per una difesa rigida di posti di
lavoro, salari, diritti e sicurezza e salute per sè e le masse popolari di
Taranto, con una linea sindacale di classe intransigente che non guarda in
faccia nessuno;
attrezzarsi, organizzativamente e politicamente, per
lottare contro l'intero sistema dei padroni, perchè senza "potere
operaio" tutto è illusione. E chi dice il contrario vi sta prendendo in
giro.
Requisizione dei fondi nascosti dei Riva, imposizione
del risanamento e bonifiche, ecc., possono essere il frutto solo di questa
battaglia.
MA PER QUESTO OCCORRE CHE GLI OPERAI APRANO GLI OCCHI
E LE ORECCHIE E COSTRUISCANO LA LORO AUTONOMIA DA PADRONI, GOVERNO, SINDACATI
CONFEDERALI, SINDACATINI E LIBERI E PENSANTI DI VARIO GENERE E TIPO.
L'unica "libertà" che abbiamo è quella di
organizzare un sindacato di classe, una lotta vera, e di costruire un partito
degli operai, comunista rivoluzionario di tipo nuovo; l'unico
"pensiero"è usare finalmente la testa per questo.
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