Sda. Anche Cgil-Cisl-Uil
nell'assalto squadrista ai lavoratori
Giovedì, 21
Maggio 2015
Posted: 21 May 2015 12:31 PM PDT
Lo scorso martedì ai cancelli della Sda
di Roma c’è stata una vera e propria aggressione squadrista al picchetto
dei facchini organizzati dal Si Cobas. Lavoratori di aziende in appalto, che
scioperavano in solidarietà con i loro colleghi di Bologna in lotta anch’essi
contro i licenziamenti, sono stati aggrediti da altri lavoratori che con
caschi in testa e armati di spranghe si sono gettati contro il picchetto con
l’obbiettivo di rompere il blocco delle merci e entrare al lavoro. Non
sarebbe stata la prima volta che lavoratori devono difendersi da squadracce e
polizia. È tuttavia la prima volta che a dar manforte alle cariche ci sia un
altro sindacato. I vertici dei sindacati di categoria trasporti di Cgil Cisl
Uil Roma con una nota diramata oggi 21 maggio non solo giustificano
l’aggressione fascista dettata da quella che hanno definito “un’esasperante
situazione” ma dichiarano candidamente che loro iscritti hanno partecipato
all’aggressione. Un fatto di una gravità inaudita che non può essere in alcun
modo tollerato o peggio taciuto. Ci sono due ordini di problemi. Il primo
riguarda gli iscritti che hanno partecipato all’azione. Chi aggredisce
lavoratori in lotta è un fascista e va estromesso dal sindacato. L’altra
questione riguarda i vertici sindacali. Per la Cgil giustificare e
difendere la violenza contro altri lavoratori in lotta è un reato contro i
valori costituenti di un sindacato che ha nel suo statuto il vincolo alla
solidarietà, che ha o dovrebbe avere come obbiettivo generale
l’interesse di classe. Un dirigente sindacale che legittima la lotta tra
lavoratori parteggia in fondo sempre per i padroni e i loro lacchè. Un
episodio questo che testimonia l’imbarbarimento in cui è precipitato il
sindacalismo complice che ha accettato l’interesse particolare, corporativo e
aziendalista contro l’interesse generale dei lavoratori. Per queste ragioni
abbiamo chiesto alla presidenza del direttivo nazionale Cgil di esprimersi
con urgenza. Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai lavoratori malmenati, alle
loro lotte, al loro sindacato Si Cobas. Noi siamo un’altra cosa.
Sergio Bellavita portavoce area
Opposizione Cgil
Squadrismo sindacale:
lettera alla presidenza del direttivo nazionale Cgil
All’ ufficio di presidenza del direttivo
nazionale cgil
Portiamo alla vostra conoscenza i
contenuti di una nota a firma Fit-Uilt-Filt di Roma in merito all’aggressione
squadrista ai danni di lavoratori in sciopero contro Sda roma. In tale nota
le segreterie rivendicano nella sostanza l’aggressione agli scioperanti
dichiarando in esplicito la diretta partecipazione all’azione di loro
iscritti armati di mazze, bastoni e caschi di protezione. La Filt Cgil di Rm
si pone così in totale rottura ed estraneità con i valori etici e politici di
appartenenza alla nostra organizzazione. Chiediamo pertanto che al prossimo
direttivo nazionale si assuma una posizione di netta condanna.
Sergio Bellavita
Portavoce nazionale opposizione Cgil
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Dopo
l'assalto fascista condotto da alcuni capi contro il picchetto dei lavoratori
della Sda in sciopero (http://contropiano.org/lavoro-conflitto/item/30851-roma-alla-sda-crumiri-e-poliziotti-sfondano-picchetto-tre-feriti) una interessante nota emessa da
Cgil-Cisl-Uil rivela, forse involontariamente, una realtà un tantinello infame.
Cgil, Cisl e
Uil "condannano ogni violenza", ma nel frattempo dicono:
- che l'attacco squadrista a Roma non era un attacco
squadrista, ma la normale e giustificata reazione dei poveri lavoratori (alias
crumiri) obbligati dalla protesta a non andare a lavorare.
- che l'attacco squadrista ha lasciato 5 loro
tesserati feriti: confessano così di aver partecipato assieme a caporali e
capoccia di Sda all'attacco (ovviamente la parte dei caschi e dei
manganelli telescopici finisce nel dimenticatoio). Padroni e crumiri dalla
stessa parte contro gli scioperanti.
- che il ministero degli interni dovrebbe spazzare via
il si cobas con la repressione.
- blaterano di legalità e democrazia, ma non dicono
una riga sulla serrata illegale fatta da Sda.C'è una parola, nel dizionario
italiano, che descrive alla perfezione questo tuolo. Cercatela, non è
difficile.
*****
La nota di
Cgil-Cisl-Uil, riportata da Rassegna.it:
Filt Roma-Lazio: scontri tra lavoratori Sda express
courier
“Ieri,
purtroppo, è stata scritta una tristissima pagina nella storia del settore”.
Così, in una nota, le segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil
Trasporti di Roma e del Lazio.
“A seguito dell’ennesima iniziativa di lotta intrapresa dal movimento Si Cobas – continuano i sindacati –, i lavoratori nostri iscritti sono arrivati allo scontro fisico con gli iscritti Cobas, che impedivano loro l’accesso al proprio posto di lavoro. Ancora una volta, il sindacato di base, che conta una manciata di iscritti sul nostro territorio, impedisce a tutti gli altri lavoratori di poter scegliere liberamente se aderire o meno alle proprie iniziative. I motivi di tali scioperi, per noi incondivisibili anche nelle modalità di attuazione, stanno portando al fallimento l’azienda Sda express courier, e mettendo a repentaglio l’occupazione di oltre 6.000 persone, esasperando i tantissimi lavoratori, diretti e indiretti della Sda, che in tale movimento non si riconoscono e che giorno dopo giorno devono subire passivamente le decisioni di lotta prese da altri".
“A seguito dell’ennesima iniziativa di lotta intrapresa dal movimento Si Cobas – continuano i sindacati –, i lavoratori nostri iscritti sono arrivati allo scontro fisico con gli iscritti Cobas, che impedivano loro l’accesso al proprio posto di lavoro. Ancora una volta, il sindacato di base, che conta una manciata di iscritti sul nostro territorio, impedisce a tutti gli altri lavoratori di poter scegliere liberamente se aderire o meno alle proprie iniziative. I motivi di tali scioperi, per noi incondivisibili anche nelle modalità di attuazione, stanno portando al fallimento l’azienda Sda express courier, e mettendo a repentaglio l’occupazione di oltre 6.000 persone, esasperando i tantissimi lavoratori, diretti e indiretti della Sda, che in tale movimento non si riconoscono e che giorno dopo giorno devono subire passivamente le decisioni di lotta prese da altri".
"La
lotta di classe tanto sbandierata e fortemente cercata dal Si Cobas – aggiunge
il comunicato – si sta di fatto concretizzando, nell'indifferenza delle
istituzioni, e coinvolgendo due ceti appartenenti alla stessa classe sociale
che si stanno fronteggiando tra loro. Abbiamo sempre ritenuto il nostro ruolo
di forte impatto sociale; e abbiamo approcciato questo settore, fortemente
influenzato dalla presenza di migranti, con un ruolo, tra l’altro, di mediatori
culturali. Invece, notiamo la volontà del sindacato di base di inasprire gli
animi e fomentare gli attriti tra i lavoratori".
"È
drammatico – proseguono i confederali – che si parli sui loro mezzi di
propaganda di un attacco squadrista di stampo fascista, avvenuto ieri in Sda a
Roma, quando i fascisti e gli squadristi da loro individuati, in realtà, altro
non erano che i nostri iscritti, esasperati dall’ennesima privazione della loro
libertà e preoccupati di poter perdere la loro unica fonte di sostentamento
economico, in caso di chiusura dell'azienda, che sta perdendo fatturato e
importanti quote di mercato, a seguito dei continui e quotidiani scioperi del
Si Cobas".
"Purtroppo, tali lavoratori hanno semplicemente reagito alle provocazioni e coercizioni subìte, con una modalità non consona in un paese che dovrebbe essere democratico, se le istituzioni facessero il proprio mestiere. Condanniamo a priori ogni forma di violenza perpetrata a qualsiasi titolo, e siamo vicini ai lavoratori che hanno dovuto far ricorso alle cure in ospedale, tra i quali cinque nostri iscritti. Va trovata una soluzione per ripristinare immediatamente la democrazia e la legalità nel magazzino della Sda, favorendo la possibilità di scegliere a maggioranza eventuali iniziative di lotta, che comunque mai e poi mai potranno privare le persone della loro libertà", concludono le tre sigle.
"Purtroppo, tali lavoratori hanno semplicemente reagito alle provocazioni e coercizioni subìte, con una modalità non consona in un paese che dovrebbe essere democratico, se le istituzioni facessero il proprio mestiere. Condanniamo a priori ogni forma di violenza perpetrata a qualsiasi titolo, e siamo vicini ai lavoratori che hanno dovuto far ricorso alle cure in ospedale, tra i quali cinque nostri iscritti. Va trovata una soluzione per ripristinare immediatamente la democrazia e la legalità nel magazzino della Sda, favorendo la possibilità di scegliere a maggioranza eventuali iniziative di lotta, che comunque mai e poi mai potranno privare le persone della loro libertà", concludono le tre sigle.
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