la
rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio
riceve e informa
bastamortesullavoro@gmail.com
a Torino il Giudice
dell’Udienza Preliminare (GUP) dott.ssa Federica Bompieri ha respinto la
richiesta di spostamento del processo denominato “Eternit bis”, che vede ancora
come imputato Sthephan Schmidheiny, questa volta per la morte di 258 persone
fra cittadini e lavoratori già esposti all’amianto nelle fabbriche ETERNIT e
nei territori circostanti Casale Monferrato, Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli.
La novità: oltre la presentazione come parte civile degli Enti
Locali interessati, della provincia di Alessandria e della Regione Piemonte si
è presentata pure e finalmente la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ad essa si deve chiedere
di fare sentire tutto il suo peso istituzionale perché il responsabile svizzero
riconosca i suoi torti e risarcisca le vittime, compreso lo Stato e i territori
inquinati.
Come abbiamo già fatto
in occasione della giornata internazionale delle vittime dell’amianto, al
convegno svolto presso il Senato il 29 aprile u.s. chiediamo di nuovo che
vengano risarcite le vittime anche del precedente processo di Cassazione il
19/11/2014 che si è concluso con la prescrizione del reato: che la
Presidenza del Consiglio dei Ministri se ne faccia carico!
L’impegno di Medicina
Democratica, dell’AIEA – riconosciute parte civile - e delle numerose associazioni del
Coordinamento nazionale, continuerà per l’approvazione del piano nazionale
amianto, per le bonifiche, per la sorveglianza sanitaria degli ex esposti, per
la ricerca, e per certamente per i risarcimenti alle vittime e agli ex esposti,
nonché per l’approvazione del pdl 1645 (Casson e altri) depositato in Senato
Alla Camera è stata approvata una risoluzione sull'amianto
http://www.publicpolicy.it/
21 maggio 2015
ROMA (Public Policy) - "Estendere,
compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, il credito d'imposta al
65% attualmente in vigore per le opere di ristrutturazione e di
efficientamento energetico alle opere di bonifica dell'amianto, al fine
di tutelare la salute dei cittadini e di promuovere politiche efficaci per
l'edilizia di qualità capaci di dare impulso all'economia ed all'occupazione
del settore". È uno degli impegno contenuti nella risoluzione
sull'amianto approvata dalle commissioni congiunte Finanze e Ambiente alla Camera.
Il testo approvato è frutto di tre risoluzioni a prima firma Luigi Dallai
(Pd), Alberto Zolezzi (M5s) e Fabio Lavagno (Pd). Diversi altri
deputati hanno poi sottoscritto la risoluzione, tra cui Ermete Realacci e
Alessandro Bratti, presidenti rispettivamente dell'VIII commissione e della
commissione Ecoreati. Tra gli altri impegni quello per "assumere
iniziative in sede europea affinché le risorse stanziate per gli interventi
di messa in sicurezza e bonifica dell'amianto non vengano computate ai fini dei
saldi di finanza pubblica relativi al rispetto del patto di stabilità e
crescita". Ma anche quello per spingere il governo "a completare la
mappatura dell'amianto sul territorio nazionale", compreso quello
contenuto nelle scuole e in tutti gli altri locali pubblici e aperti al
pubblico. La risoluzione, composta da ben 16 impegni, chiede di "assumere
iniziative affinché, entro il 31 dicembre 2016, la presenza di amianto, in
qualunque luogo, sia evidenziata con l'apposizione di un'etichetta chiara e
visibile recante l'indicazione della presenza di amianto". I
deputati delle due commissioni chiedono anche "l'effettiva emanazione di
linee guida regionali che comprendano l'informatizzazione dei processi di
bonifica, la georeferenziazione e l'individuazione di siti idonei allo
stoccaggio e allo smaltimento in sicurezza dell'amianto, in un'ottica di
filiera corta di gestione, di riduzione del rischio e dei costi".
Tra le altre cose la risoluzione impegna il governo "a valutare
l'opportunità di introdurre per i materiali contenenti amianto, la riduzione
del 50% del range previsto per il tributo per lo smaltimento di rifiuti in
discarica"; e "a reperire risorse, compatibilmente con le esigenze di
finanza pubblica, per finanziare adeguatamente il Fondo nazionale per il
risanamento degli edifici pubblici", oltre che "appositi programmi di
ricerca nel settore dell'inertizzazione dell'amianto".
(Public Policy) NAF
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