Gazoldo, operai in rivolta
contro la coop
Denuncia della Cisl: "fanno pulizie all’ex
Montana con sostanze irritanti e protezioni inadeguate". In 36 hanno
accusato vertigini, irritazioni agli occhi e perdite di sangue dal naso
22 maggio
2015
GAZOLDO DEGLI IPPOLITI. Vertigini, irritazioni agli
occhi e frequenti perdite di sangue dal naso. Questi i sintomi lamentati dai 36
lavoratori della Cooperativa Must Service 2011, cui spetta il compito di
igienizzare gli impianti di produzione dello stabilimento Italia Alimentari (ex
Montana) di Gazoldo degli Ippoliti. Quando cala la notte, in una delle
industrie di trasformazione della carni più importante a livello nazionale,
entra in azione una squadra di donne e uomini che lamentano di trovarsi in una
situazione simile a quella degli operai del dopoguerra. A dar voce ai loro
problemi è Alessandra Sergi, referente provinciale della Cisl. «Lavorano
in condizioni difficilissime, e usano dispositivi obsoleti e sostanze chimiche
irritanti come soda caustica e acido peracetico, sul cui utilizzo non sono mai
state correttamente informati. Inoltre operano senza disporre di adeguate
misure di protezione. La cooperativa fornisce agli operai mascherine di carta,
mentre dovrebbe dotarli di maschere con occhiali protettivi e filtri in
carbonio per la salvaguardia delle vie respiratorie». Da qui, accusa la Cisl, i
problemi di salute: «Da luglio ad oggi molti lavoratori hanno sofferto di
vertigini, irritazioni oculari ed emorragie nasali». Paolo Bulzacchini,
referente della Rsu, mostra una foto della sua compagna Dalia Basulto con
lo sguardo triste ed un fiotto di sangue che le cola dal naso. «È accaduto tre
settimane fa – racconta – ed è stata un’emorragia molto abbondante». Gli operai
di Must Service sono italiani, indiani e ghanesi. Alcuni di loro non parlano
bene la nostra lingua e sono spaventati: «I lavoratori vengono sottoposti a
continue pressioni – aggiunge la Sergi - anche il nostro sindacato è stato
vittima di soprusi. Ad aprile, durante l’assemblea per elezione della nuova
Rls, il presidente della coop ha fatto irruzione in sala insieme alla figlia.
Lui urlava e ha cercato di intimidirci. Per allontanarli ho dovuto chiamare i
carabinieri».
Da allora la situazione è peggiorata, e per ritorsione sono state negate le ferie a un ragazzo indiano, che a luglio vorrebbe sposarsi nel suo Paese. Ma adesso i lavoratori sono stanchi di subire: «Venerdì prossimo, dalle 10 alle 13, gli operai della cooperativa manifesteranno davanti ai cancelli dello stabilimento – annuncia la Sergi –. Vogliamo sensibilizzare tutta la popolazione e i responsabili di Italia Alimentari, che forse non sanno cosa accade di notte nella loro fabbrica». Nel frattempo Emanuele Monti, referente dell’Osservatorio provinciale per la cooperazione, ha presentato un esposto all’Asl: «Ho segnalato i problemi di sicurezza e so che c’è già stato un primo sopralluogo. Il presidente di Must Services ha un atteggiamento di sfida, ma speriamo possa rendersi disponibile a un confronto costruttivo». (r.l.)
Da allora la situazione è peggiorata, e per ritorsione sono state negate le ferie a un ragazzo indiano, che a luglio vorrebbe sposarsi nel suo Paese. Ma adesso i lavoratori sono stanchi di subire: «Venerdì prossimo, dalle 10 alle 13, gli operai della cooperativa manifesteranno davanti ai cancelli dello stabilimento – annuncia la Sergi –. Vogliamo sensibilizzare tutta la popolazione e i responsabili di Italia Alimentari, che forse non sanno cosa accade di notte nella loro fabbrica». Nel frattempo Emanuele Monti, referente dell’Osservatorio provinciale per la cooperazione, ha presentato un esposto all’Asl: «Ho segnalato i problemi di sicurezza e so che c’è già stato un primo sopralluogo. Il presidente di Must Services ha un atteggiamento di sfida, ma speriamo possa rendersi disponibile a un confronto costruttivo». (r.l.)
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