Giovedì, 28
Maggio 2015
Contropiano
Napoli
Dopo mesi di
mobilitazione operaia, non solo a Capodichino ma anche negli altri siti del
gruppo Alenia in Campania, è stata siglata da Fim, Uilm e Fiom l'intesa che
accetta il passaggio dello stabilimento di Alenia/Capodichino alla new/co
dell'industriale Gianni Lettieri già patron di Atitech.
Da lunedì 1
giugno uomini e mezzi dello stabilimento Alenia faranno parte della nuova joint
venture tra Atitech Manufactoring (75%) e la società di Finmeccanica (25%)
creata per mantenere il contratto di metalmeccanici a quelli che, da ora in
poi, sono ex lavoratori dell'Alenia e di Finmeccanica.
Un
accordo che è stato fortemente voluto da Matteo Renzi il quale, da quando è
presidente del consiglio, non ha mai nascosto le sue simpatie pubbliche per
Lettieri il quale, a dire il vero, è meglio noto come uomo d'affari nonchè capo
dell'opposizione di destra nel consiglio comunale di Napoli.
Certo
colpisce l'atteggiamento della Fiom la quale - almeno a parole - aveva, nelle
settimane scorse, sostenuto gli scioperi che, dal basso ed in maniera
autorganizzata, avevano fortemente contestato il piano di Finmeccanica e
l'azione collaborazionista di Uilm e Fim.
Sul
tavolo, si apprende dalle prime indiscrezioni stampa, ci sarebbero promesse di
nuovi investimenti per i vari siti del gruppo ma l'esperienza di questi anni
dovrebbe essere foriera di insegnamenti per i lavoratori e dovrebbe
raffreddare gli ipocriti entusiasmi di Cgil, Cisl e Uil che, in queste ore, si
stanno spendendo per far digerire l'accordo ai lavoratori. Il bilancio delle
vertenze sindacali degli ultimi anni, in Campania e non solo, ci dice che tutte
le promesse di investimenti e di nuove produzioni sono sempre state disattese
sia dal padronato "privato" e sia da quello "pubblico".
E' tempo che
i delegati onesti - quelli che nelle scorse settimane hanno fatto i blocchi
delle merci a Capodichino, gli scioperi a Pomigliano e Nola - si organizzino
per denunciare le mistificazioni di questo accordo. E' tempo di costruire la
resistenza operaia nei prossimi mesi sapendo, però, anche alla luce di questo
ultimo bidone ai danni dei lavoratori, che l'organizzazione operaia o si lega
ad una prospettiva autonoma ed indipendente oppure sarà sempre succube delle
burocrazie sindacali e del loro comportamento di collaborazione con il
padronato.
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