Caffaro, 3 operai licenziati
senza preavviso: sciopero a oltranza
"Sono stati licenziati tre operai che fanno parte
delle sigle sindacali che, quando è avvenuto il passaggio di proprietà, non
hanno firmato l'accordo", spiega Giovanni Fiorentini, delegato Rsu Uil
redazione 28
maggio 2015
BRESCIA. Dall'oggi al domani. Nessun preavviso, nessun
avvertimento. La lettera di licenziamento a tre operai della Caffaro è piovuta
dal cielo, meglio dai piani alti, alle 14.50 di mercoledì, poco prima della
fine del turno di lavoro. Massimo Saiani, Giovanni Fiorentino, D.C, sono stati
chiamati dal capo del personale ed invitati ad andare in direzione, una volta
timbrato, per consegnare il badge e ritirare la lettera di licenziamento. “La
società da oltre un anno ha sostenuto un notevole investimento - recita il
paragrafo centrale della missiva consegnata a mano a uno dei tre operai
licenziati - apportando alla centrale termica modifiche tali da adeguarla alla
normativa necessaria per la gestione senza la presenza continua del conduttore
(...). Per tale motivo la società Caffaro Brescia si vede costretta ad un
improrogabile riassetto organizzativo del reparto Centrale Termica. Ciò
comporta, senza alcuna possibilità di alternativa, il venir meno del posto di
lavoro del signor Saiani Massimo”. Spiegato in termini più semplici, la
Caffaro ha automatizzato il reparto Centrale Termica e dei 6 operai che ci
lavoravano due sono stati lasciati a casa, altrettanti andranno in pensione a
breve e i restanti sono stai trasferiti in un altro reparto. Il terzo taglio
ha, invece, riguardato un lavoratore del rapporto cloruro di sodio, che è stato
chiuso. Ma dietro le scelte dei lavoratori da lasciare a casa potrebbero
nascondersi altre motivazioni: "Sono stati licenziati tre operai che fanno
parte delle sigle sindacali (Uil e Cgil) che, quando è avvenuto il passaggio di
proprietà alla Caffaro Brescia Srl, non hanno firmato l'accordo”, spiega
Giovanni Fiorentini, delegato Rsu Uil. La reazione? Sciopero ad oltranza,
partito alle 6 di questa mattina, di tutti i 56 dipendenti. Sono entrati in
fabbrica, ma hanno comunque incrociato le braccia, i lavoratori che devono
vigilare sulla sicurezza dell'impianto. Sarà una giornata calda sul fronte
Caffaro. Alle 17 i rappresentanti sindacali saranno ricevuti dal sindaco Emilio
del Bono in Loggia, per avere chiarimenti circa il futuro dell'azienda. Alle
19, invece, è stata indetta un'assemblea sindacale fuori dai cancelli
dell'azienda, in via Nullo.
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