Da dieci
giorni è in atto una nuova vertenza tra i facchini del settore della Logistica
e SDA il corriere espresso frutto della trasformazione di Poste Italiane in spa
pubblica. I facchini coinvolti sono quegli stessi che da anni animano il più significativo
conflitto nel mondo del lavoro conquistando, attraverso scioperi, picchetti e
blocco delle merci, salario e rispetto all’interno dei magazzini lì dove solo
l’arbitrio e il razzismo delle finte cooperative sembravano regnare. Sono
quegli stessi facchini spesso impegnati nell’occupazione delle case, perché
impossibilitati ad affittarsi un appartamento per via di salari indecenti ed
affitti alle stelle. La loro controparte però non è più la stessa,
SDA non è una propaggine di un servizio pubblico postale oramai allo sbando da
anni, ma mostra la faccia feroce del pubblico che assume i connotati del
privato, per (nel prossimo futuro) privatizzarsi completamente in accordo con i
dettami neoliberisti di cui il Governo è fedele esecutore. La vertenza è
iniziata apparentemente per un cambio di appalto delle cooperative che
gestiscono il facchinaggio nell’hub di Bologna (centrale a livello nazionale).
Un evento comune all’interno del settore per truffare su TFR e inquadramento
contrattuale. Così comune che i facchini organizzatisi nel Sì Cobas hanno
dovuto imporre a livello nazionale alle grandi multinazionale del settore degli
accordi che garantissero la continuità occupazionale e di carriera
all’interno dei magazzini, a prescindere dalla (finta) cooperativa che gestisce
il facchinaggio. Un cambio di appalto fuori da queste regole ha provocato
ovviamente uno sciopero di due giorni dei facchini del Sì Cobas. Ben presto
però si è scoperto che dietro questa vertenza c’era molto di più: l’hub ha 390 lavoratori
con contratto TI più 80 con contratto TD e 40 interinali, il progetto di Poste
è tenere solo 120 lavoratori (con la solita scusa della ristrutturazione
aziendale) su 510 lavoratori del magazzino di Bologna e licenziare tutti
gli altri. SDA ha risposto allo sciopero, con un’incredibile serrata
sindacale che ha chiuso il magazzino di Bologna per una settimana a costo di
perdere milioni di euro pur di piegare la resistenza dei facchini.Martedì 5
maggio si è definitivamente rotto ogni dialogo con l’azienda che svela il
contenuto politico di questa vertenza: cancellare, su precisa indicazione di
Poste Italiane prossima a quotarsi in borsa, il conflitto dei lavoratori, e il
sindacato che lo rappresenta, dal magazzino centrale di una delle maggiore
aziende del settore nella città cuore del movimento dei lavoratori negli ultimi
anni. Questa lotta assume sempre più un valore politico e non lascia alcuna
possibilità di ambiguità per nessuno.
OGGI BISOGNA SCEGLIERE DA CHE PARTE STARE
NOI STIAMO DALLA PARTE DEI FACCHINI
NOI SFIDEREMO CON I FACCHINI SDA E POSTE ITALIANE
Perché in
questi anni hanno svelato lo sfruttamento che c’è dietro il sistema delle
cooperative vero e proprio paravento del lavoro servile in Italia.
Perché in
questi anni hanno di mostrato che i lavoratori migranti trattati
pietisticamente da ultimi sono stati i primi nella capacità di confliggere
bloccando i flussi delle merci e aprendo degli spazi per tutti/e gli/le
sfruttati/e.
Perché la
loro lotta è la stessa lotta di chi si prende la possibilità di vivere
occupando casa, resistendo agli sfratti, lottando contro le devastazioni
territoriali.
Perché il
Jobs Act si combatte nei posti di lavoro nelle vertenze di ogni giorno.
Perché Poste
Italiane è un ex servizio pubblico diventato metà banca, metà multinazionale
che oggi si mette a capo della ristrutturazione sociale esempio scellerato
delle politiche neoliberiste.
Per questo
chiamiamo tutte le realtà sociali antagoniste a sostenere il percorso di lotta
contro SDA e Poste Italiane in solidarietà dei facchini di Bologna.
Assemblea di
sostegno alle lotte della logistica – Assemblea per l’autorganizzazione –
Blocchi Precari Metropolitani – Campagne in lotta – Clash city worker -
Collettivo Promakos Autorganizzati Prenestino - Collettivo Autorganizzato
Scienze Politiche (Sapienza) – Collettivo Militant - Coordinamento cittadino di
lotta per la casa – Degage – Laboratorio Politico ICS
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