venerdì 6 novembre 2015

6 novembre - Solidarietà dello Slai Cobas INT sc Milano con i due medici baresi in sciopero della fame



l'Usi Sanità sta sostenendo la lotta dei due medici pugliesi al nono giorno di sciopero della fame.
Oggetto:- solidarietà ai due medici pugliesi
La scrivente Segreteria Aziendale USI Sanità dell' Ospedale San Paolo di Milano,
esprime concreta solidarietà alla Dott.sa Francesca Mangiatordi e al Dott.or Francesco
Papappicco, medici del 118 di Bari e del Pronto Soccorso di Altamura (BA), che sono
tornati ad incatenarsi e ad attuare uno sciopero della fame. La loro colpa è l'aver denunciato il malaffare e le corruttele della (mala)sanità pugliese e per questo messi alla gogna e sottoposti a ridicoli ed assurdi procedimenti disciplinari.
Allo stesso modo, la scrivente condanna le minacce ed intimidazioni ricevute dal
giornalista Antonio Loconte per le sue denunce sul 118 barese comparse su un
quotidiano on line e chiede che le vessazioni lamentate dai 3 siano immediatamente
sospese ed i responsabili perseguiti.
Distinti saluti
Milano, 05/11/15
Segreteria USI Sanità
Ospedale San Paolo
chiediamo che singoli lavoratori, sindacati di base, associazioni ecc., facciano pervenire attestati di solidarietà ai seguenti indirizzi:<direzione.generale@asl.bari.it>, <direttore.sanitario@asl.bari.it>, <urp@regione.puglia.it>, <President.regione@pec.rupar.puglia.it> http://webmail-static.iol.it/cp/images/default/en/uikit/img_transparent.gif<Tribunale.bari@giustizia.it>, <Bari@ilquotidianoitaliano.it>, <anarres56@tiscali.it> http://webmail-static.iol.it/cp/images/default/en/uikit/img_transparent.gif
oppure sottoscrivere la petizione online
pagina facebook: #noiduecimettiamolafaccia


Sulla nostra pelle

Di taglio in taglio, di scandalo in scandalo la Sanità pubblica scompare sotto il peso delle responsabilità di chi ne ha fatto il suo “bancomat” personale, il suo bacino di voti, il suo centro di potere da dove disporre assunzioni, distribuire consulenze, regalare allegramente appalti. Un’ infamia che attraversa tutto lo stivale, dalla Lombardia alla Campania, dalla Calabria alla Puglia. Chi denuncia paga il prezzo del suo coraggio, perché nel nostro paese per essere onesti c’è bisogno di molto, anche troppo, coraggio. I buchi di bilancio, che tanto pesano sulla vita delle persone, sui disabili, sugli anziani e sugli ammalati, sono soltanto il frutto di gestioni incompetenti, di decisioni che passano sotto la tagliola di accordi che nulla hanno a che vedere con l’efficienza di un servizio che la Costituzione garantisce a tutti i cittadini. Puglia: due medici sindacalisti, Francesca Mangiatordi e Francesco Papappico, coadiuvati da Antonio Loconte, direttore del quotidiano QI di Bari, denunciano l’inesistenza di un servizio, quello di telecardiologia, che il Policlinico di Bari ha sottratto, con una serie interminabile di documenti e dichiarazioni false, a chi prima svolgeva questa vitale attività, la Cardio on line http://bari.ilquotidianoitaliano.it/attualita/2015/10/news/medici-incatenati-il-complotto-2-sansonetti-a-dibello-una-processione-di-lamentele-non-ti-volgiono-95933.html/).
Un servizio già sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza per i costi esorbitanti (10 milioni di euro in 5 anni) a causa di un contratto che prevedeva incrementi di spesa nel caso si superassero soglie, estremamente basse, previste e che vede, probabilmente, anche i vertici regionali responsabili di tale accordo, coinvolti. Se tale operazione, di passaggio al pubblico, fosse utile a diminuire i costi ed a migliorare il servizio per i pazienti, non ci sarebbe niente di scandaloso, ma sembra che non ci sia nulla di tutto questo, visto che il Policlinico di Bari, ad oggi, non ha mezzi né addetti capaci di attivarsi, nei tempi necessari, alle urgenze nel campo della cardiologia. Da una parte progetti rubati alla controparte privata, presentati e mai attuati, ritardi nei tempi previsti per la loro attuazione, causa mancanza di macchinari e medici, dall’altra ecocardiografie inventate per far lievitare i costi, il tutto sulla nostra pelle, nel solito indegno silenzio delle Istituzioni locali e nazionali. (http://bari.ilquotidianoitaliano.it/attualita/2015/10/news/scandalo-telecardiologia-vergogna-tutto-nasce-da-un-plagio-e-una-ritorsione-95059.html/).
Uno scandalo che ha avuto come conseguenze, sinora, solo le minacce arrivate al direttore di QI e le sanzioni ai due medici sindacalisti, ora in sciopero della fame, ma presenti sul posto di lavoro. Chi vuol dare la sua solidarietà ai medici in sciopero della fame ed al quotidiano che, con coraggio, ha denunciato questo ennesimo inganno ai danni del cittadino, può inviare e-mail agli indirizzi : Bari@ilquotidianoitaliano.it e/o alla redazione   web dell’ USI-AIT (anarres56@tiscali.it)


http://www.usi-ait.org/index.php/notizie/1032-noiduecimettiamolafaccia

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