La Regione Puglia eroga 3 milioni di
euro per Enti e organi di formazione per corsi sulla sicurezza, iniziativa
lodevole, ma a chi serviranno questi corsi? Agli Enti che intascheranno soldi.
La sicurezza sul lavoro non sono i padroni che la dovrebbero garantire? E i
morti dell'Ilva avrebbero dovuto fare i corsi per non morire? Intanto i
disoccupati stanno aspettando da maggio la graduatoria dei cantieri di
cittadinanza, garanzia giovani e chiedono da anni corsi di formazione
finalizzati alla differenziata porta a porta, alle bonifiche e ancora non si sa
nulla! Disoccupati Organizzati Slai Cobas Taranto
Sicurezza sul lavoro Puglia, 3 mln per i corsi
BARI – Tre
milioni di euro a favore della sicurezza sul lavoro. Ad erogarli la Regione
Puglia (con fondi rinvenienti in parte da finanziamenti statali e in parte da
cofinanziamento regionale), attraverso un bando che verrà pubblicato il 30
novembre sul sito www.sistema.puglia.it e scadrà il 30 dicembre 2015. «Un bando
aperto a organi o enti di formazione – ha spiegato in conferenza stampa il
direttore del dipartimento per la Promozione della Salute, Giovanni Gorgoni –
che si vogliono proporre per presentare delle iniziative formative per una
platea di lavoratori che abbiamo stimato intorno alle 24mila unità, su tutto il
territorio regionale. Sono lavoratori – ha spiegato - appartenenti a diverse
categorie: ci sono i giovani (2.830), i pensionandi (1.020), i lavoratori
stagionali, c'è anche una quota non indifferente di lavoratori dell’agricoltura
(5.640) , visto che è il settore sul quale abbiamo avuto gli onori negatrivi di
cronaca negli ultimi mesi.
L’altra novità – ha proseguito Gorgoni - è che,
nella platea dei destinatari delle iniziative formative, abbiamo anche le
scuole, presidi e insegnanti, studenti. Questo perchè – ha spiegato – siamo
convinti che investire in sicurezza intanto non è mai uno spreco. Non c'è mai
un limite – ha ribadito – oltre il quale si dice che siamo in fuori gioco da un
punto di vista finanziario. Anche perchè investire in prevenzione, nelle fase
di età più giovane, significa anche investire sul futuro. l’Obiettivo, quindi è
fare in modo – ha sottolineato Gorgoni – che entri nel dna culturale di
qualunque ragazzo, il concetto che sicurezza sul lavoro sia irrinunciabile.
Prima ci si arriva, prima si mettono a disposizione i fondi, che derivano anche
da annualità pregresse, per cui abbiamo tutto l'interesse e la fretta di
utilizzarli
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