giovedì 12 novembre 2015

11 novembre - Lo sciopero nella Logistica



Comunicato congiunto di Adl Cobas e Si Cobas sulla giornata di Sciopero nazionale del 30 Ottobre
Nella giornate tra giovedì e venerdì 29/30 ottobre si è tenuto lo sciopero generale nazionale del settore del trasporto merci,logistica, spedizione. Lo sciopero ha interessato decine di migliaia di lavoratori che operano nei principali poli logistici nazionali. In particolare le città coinvolte sono state Torino, Milano, Brescia, Pavia, Bergamo, Piacenza, Verona, Vicenza, Treviso, Udine, Padova, Bologna, Cesena, Parma, Modena,Firenze, Roma, Napoli, Ancona, Genova, Novara. 
Lo sciopero e' nato dalla precisa volontà dei lavoratori del settore, facchinie autisti, aderenti alle OO.SS Si Cobas e Adl Cobas, ma che hanno raccolto anche l'adesione a Roma di USB, di aprire con estrema determinazione la partita per il rinnovo del CCNL, monopolio esclusivo fino ad ora della triplice sindacale. In questi ultimi anni molte cose sono cambiate nel mondo della logistica, grazie alle lotte dei lavoratori supportati dalle nostre organizzazioni sindacali che hanno imposto non solo l'applicazione del CCNL – quasi in nessuna parte veniva rispettato – ma si è riusciti ad apportare sostanziali miglioramenti allo stesso con accordi di filiera con gli appaltatori dei principali corrieri nazionali (TNT, BRT,GLS, SDA,) e in magazzini organizzati da altri committenti. La partita che vogliamo giocare oggi si muove su un terreno più avanzato: ciò che vogliamo conquistare è il diritto ad una contrattazione vera e riconosciuta con le associazioni padronali firmatarie del CCNL. 

Lo sciopero nasce dalla mancanza di risposte alle richieste presentate tramite l'inoltro della piattaforma nazionale alle associazioni di categoria, in relazione anche alle politiche governative in tema di cancellazione dei diritti (vedi Jobs Act). Si è trattato quindi di una iniziativa di lotta che ha messo assieme l'aspetto specifico della battaglia in un settore strategico dell'economia, per ampliare i diritti ed imporre una effettiva rappresentanza dei lavoratori organizzati fuori dalla triplice nella contrattazione nazionale, con quello più generale contro le politiche governative asservite interamente ai padroni e alle banche. Lo sciopero ha avuto una adesione altissima in tutti i principali poli logistici, in particolare a Bologna dove un picchetto di un migliaio di facchini ha bloccato per 8 ore Interporto o a Padova, dove oltre 500 facchini hanno dato vita a picchetti e cortei di auto in tutta la zona dov'e' situata la logistica, che comprende anche l'Interporto, a partire dalle ore 21 del giovedì fino al pomeriggio di venerdì. Ma scioperi e picchetti con un'ampia partecipazione si sono tenuti anche in tutte le altre città elencate. E' chiara la consapevolezza dei lavoratori e dei sindacati che li rappresentano che la posta in gioco è alta; ne siamo consapevoli e ne sono consapevoli i padroni. Gli interessi che ruotano attorno al settore della logistica sono enormi ed è evidente che il settore riveste un ruolo strategico nella fase attuale dello sviluppo capitalistico. Non è un caso che da parte padronale si sta cercando di inserire nello scontro in atto elementi di provocazione che mirano ad indebolire questo movimento di lotta. A Parma qualcuno ha pensato bene di tagliare le gomme di 14 auto di facchini che stavano presidiando l'Interporto, a Cesena un provocatore ha inscenato una presunta aggressione da parte di chi stava picchettando i cancelli di AsterCoop, a Padova la  direzione GLS, dopo avere chiuso il magazzino, ha spostato in un altro magazzino, preso appositamente in affitto, la merce, ma la provocazione più grave è quella lanciata sempre da GLS, tramite un fornitore ( un consorzio inquisito per evasione fiscale per 9 milioni di €) il quale capo ha denunciato un dirigente di una nostra OO.SS addirittura di tentata estorsione. Contestualmente a questo tipo di provocazione GLS ha comprato alcuni delegati sindacali del magazzino di Piacenza usandoli come ariete per rompere l'unità d'azione che c'è sempre stata tra i lavoratori di tutti i principali Hub di GLS. Operazione miseramente fallita in quanto, eccetto il magazzino di Piacenza, tutti gli altri hanno partecipato compatti allo sciopero. E' chiaro che, vista la posta in gioco, dovremo aspettarci di tutto e di più, ma è altrettanto chiaro che ad ogni provocazione risponderemo intensificando la lotta ed allargandola ulteriormente. Lo diciamo a chiare lettere: c'è un solo modo per evitare che lo scontro si acutizzi, è quello di accettare il terreno del confronto sindacale e sottoscrivere accordi di valenza nazionale che riconoscano i punti della piattaforma. Se lor signori pensano di fermare questo movimento cercando lo scontro frontale e inserendo, strada facendo, sempre nuovi elementi di provocazione, troveranno una risposte adeguate che sapranno misurare anche i singoli attori sulla base dei segnali che verranno lanciati in questa complessa vertenza. Il movimento, con lo sciopero del 29/30 ottobre ha dato una prova di forza molto importante che mira ad aprire il terreno del confronto per ottenere risultati sul piano delle nostre richieste: siamo fiduciosi che sul fronte padronale prevalga il buon senso in relazione ai rapporti di forza in campo e ci aspettiamo pertano segnali per l'apertura di un tavolo di trattativa. Qualora non arrivino riscontri in tal senso è chiaro che la lotta si articolerà e sarà più dura

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