Oggi è la
63° celebrazione giornata che l’ANMIL tutti gli anni mette in campo per
ricordare le morti sul lavoro. Ma come curatore dell’Osservatorio Indipendente
di Bologna morti sul lavoro voglio mo-stravi un grafico che un ingegnere, che è
stato anche un imprenditore mi ha fatto per far conoscere agli italiani cosa è
successo su questo fronte dopo l’introduzione della Legge Fornero. Un aumento
molto significativo delle morti sui LUOGHI DI LAVORO tra gli ultrasessantenni.
Al sensibile in-gegnere ho mandato il numero complessivo delle morti sui luoghi
di lavoro degli interi anni 2013/2014 e al 9 ottobre di quest’anno, e quanti di
questi sono morti che avevano un’età superiore ai 61 anni. Come potete vedere
c’è da rimanere scioccati guardando il grafico. Oltre un aumento gene-ralizzato
delle morti che anche l’INAIL registra tra i suoi assicurati, la situazione si
aggrava ulterior-mente tra i lavoratori anziani. Al 9 ottobre 2015 su 540 morti
complessivi sui LUOGHI DI LAVO-RO) ben 169 hanno un’età superiore ai 60 anni.
Ricordiamo per la milionesima volta che stiamo par-lando dei morti sui luoghi
di lavoro e che se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si arriva a
superare i 1150 morti complessivi. L’incremento non si può spiegare solo con la
casualità, ma come appare anche logico dai tantissimi lavoratori anziani
costretti a lavorare e a svolgere anche lavori pe-ricolosi con l’introduzione
della legge Fornero. Salute malferma, acciacchi, male alle gambe e alle
braccia, riflessi poco pronti in un’età avanzata, poco hanno contato per chi ha
approvato questa leg-ge. Ricordiamo che tanti di questi che con la crisi hanno
perso il lavoro non sono riusciti a trovarne un altro in regola e trovandosi
senza stipendio e senza pensione sono costretti a svolgere anche lavori
pericolosi. Poi occorre ricordare che non ci sono solo gli infortuni mortali,
ma anche quelli gravi e meno gravi che oltre alla sofferenza di chi lo subisce
provocano un enorme esborso per le casse dello Stato. Poi tra qualche giorno ci
occuperemo anche delle devastazioni del Jobs act che di fatto non tutela più i
nuovi assunti anche sul fronte della Sicurezza. Il giorno 11 ottobre 2014 i
morti sui luoghi di lavoro erano 525, oggi 11 ottobre 2015 sono 545, l’aumento
è del 3,7%. Ma l’INAIL registra tra i suoi assicurati un aumento superiore al
10%. Perché questa differenza sostanziale? Il jobs act ha in-centivato con una
forte iniezione di denaro l’assunzione di lavoratori che prima lavoravano in
nero, erano partite iva ecc. Praticamente c’è un grandissimo vantaggio ad
assumere questi lavoratori che adesso sono assicurati all’INAIL. Stipendi
bassi, licenziabili quando e come si vuole, silenzio sui propri diritti e sulla
sicurezza. Una manna insomma sempre per i soliti noti. I nonni dovrebbero
tra-smette il loro sapere ai nipoti, non morire lavorando. Pochi giorni fa a
RUBANO, Remo Di Leta a 77 anni è morto schiacciato da una lamiera mentre stava
demolendo una vecchia chiatta. Carlo Sori-celli In allegato il grafico e
l’opera scultorea la “Trasmissione del sapere” da parte dei nonni ai nipoti.
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
http://cadutisullavoro.blogspot.it
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