lunedì 12 ottobre 2015

12 ottobre - Manifestazione dei braccianti. Ma su quale linea e cosa serve veramente?



Mercoledì 14 ott. la Flai cgil organizza una manifestazione sulla questione dei braccianti a Bari
Sicuramente una mobilitazione è quanto meno necessaria. Ma ciò che servirebbe veramente è una lotta in ogni provincia e posto di lavoro, che incida bloccando il lavoro e la produzione nei momenti di punta. La Flai cgil quest'estate ha fatto molta denuncia, ma - come hanno sottolineato pure voci all'interno stesso del sindacato - non fa ciò che servirebbe anche a rompere la paura e il ricatto tra i lavoratori e le lavoratrici: una presenza costante del sindacato nelle campagne, un sindacato come ai "tempi di Di Vittorio" che gira nelle campagne, fa assemblee, organizza scioperi, che è al fianco ogni giorno dei braccianti - non per "fare le pratiche" ma per organizzarli, dare fiducia, coraggio. 
La Flai cgil indirizza questa manifestazione del 14 ottobre soprattutto nei confronti del caporalato, contribuendo, come fa il governo e i partiti parlamentari, le istituzioni regionali, a mettere una sordina sulle aziende, le grandi aziende che sono i veri utilizzatori finali dello sfruttamento dei braccianti, di cui il caporalato è il loro braccio sporco e criminale. In questo senso, non si tratta di "contrastare le storture", perchè le condizioni di lavoro schaiviste che portano fino alla morte, non sono affatto delle storture in una situazione di "generale rispetto dei diritti", ma sono la normale legge, oggi più che mai nella crisi, del capitale agricolo, commerciale, per difendere e aumentare i suoi profitti. 
Questi interessi sono ben difesi dal governo. Il ministro dell'agricoltura punta a fare provvedimenti di facciata che cercano solo di limitare il caporalato, e lasciare sostanzialmente in pace le aziende. Per non parlare delle Istituzioni, degli organi di controllo, per cui ci volevano le morti di quest'estate perchè facessero le ispezioni, scoprendo "improvvisamente" che più del 50% delle ditte ha lavoratori a nero o irregolari. Senza una lotta dei braccianti, e soprattutto delle braccianti, dei lavoratori migranti - che sono quelli più sfruttati, meno pagati e senza diritti - con l'aggiunta, per le donne, anche di violenze sessuali, una lotta contro il caporalato-le grandi aziende, il governo, le Istituzioni, non è possibile contrastare questo super sfruttamento.
Ma, per questa lotta, serve un sindacato di classe, da riorganizzare, non un sindacato delle scrivanie e di una manifestazione una tantum.
SLAI COBAS per il sindacato di classe - Taranto

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