ISCOT ITALIA
SPA - Ritorno all’OTTOCENTO PADRONALE: VIETATO RECARSI IN BAGNO
I lavoratori della Iscot Italia spa, azienda
addetta alle pulizie tecniche all’interno dello stabilimento Fiat di
Cassino, si sono visti ridurre le pause e l'orario di lavoro a causa di un
accordo scellerato tra sindacati compiacenti ed azienda. I lavoratori a causa
il disagio dovuto dalla riduzione delle pause, che non consente loro in così
breve tempo, solo 10 minuti, di raggiungere i sevizi igienici e tornare alle
rispettive postazioni hanno diffidato l'azienda. La diffida è stata necessaria
in risposta ad un fatto increscioso accaduto circa un mese fa. ad un lavoratore
era stato negato il permesso di recarsi al bagno. Questi non riuscendo a
resistere si è urinato addosso causandosi anche un problema alle vie urinarie.
Ed è stato umiliato dinanzi agli altri colleghi. La risposta aziendale è stata
assolutamente repressiva e si è tradotta in una serie di contestazioni ai
lavoratori che hanno esigenza di recarsi in bagno fuori dalle pause
fisiologiche programmate. È l'ennesimo episodio che dimostra come diversi
datori di lavoro stiano assumendo sempre più atteggiamenti padronali di
ottocentesca memoria, opprimendo i dipendenti, sotto la minaccia di
licenziamenti o di ulteriori vessazioni. Sempre più lavoratori si rivolgono al
nostro sindacato per denunciare atteggiamenti e condotte mortificanti che nulla
hanno a che vedere con il rapporto di lavoro, ma che attengono alla violazione
di diritti individuali, che meriterebbero sanzioni penali. In questo clima
intimidatorio, ostile, umiliante ed offensivo i lavoratori sono costretti a
lavorare nella consapevolezza che anche i loro rappresentanti sindacali sono
pronti a sottoscrivere qualunque accordo, con l'alibi della salvaguardia della
produzione e dei livelli occupazionali. Le nuove leggi sul lavoro, volte
esclusivamente alla salvaguardia del profitto, acuiscono il disagio, e la
disparità tra le classi sociali. La politica ed i partiti oggi rappresentano
solo i potenti, sopraffacendo e beffeggiando il cittadino, ridotto a strumento
di produzione e consumo, autorizzando e rafforzando un sistema di “caporalato”.
Bisogna essere uniti nei luoghi di lavoro contro questi abusi, che vanno
contrastati con la forza della solidarietà come in passato.
Piedimonte S. Germano, 3 novembre 2015
Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti – CUB
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