Primo commento dell'Avv. Bonetto di Torino
che segue le parti civili e lo slai cobas al Processo Ilva
l’avvocato ha risposto ad alcune domande
che abbiamo posto
E’ importante che si sia arrivati al rinvio a giudizio
dato che Si tratta in effetti di un maxi processo, per il numero degli imputati, ma
anche le contestazioni, non solo il disastro doloso, ma viene anche contestata
tutta la struttura organizzativa che operava attorno all'Ilva in modo collusivo
e l'inchiesta evidenzia uno stretto legame tra gli atteggiamenti collusivi e
gli effetti ambientali.
Questo non è mai stato fatto con un'impresa in attività, a livello
mondiale.
sarà
un processo lungo che ha sempre il rischio della prescrizione ma pensiamo che la questione della
prescrizione non c'è nè ci deve essere dato che l'attività continua e non
possono dire che ha smesso di inquinare. quindi non ci può essere sul disastro,
sui reati amministrativi corruttivi è possibile.
la condanna del prete prova che l'Ilva
procedevaa finanziamenti a strutture religiose in cambio di favori, ed è
preumibile che lo facesse anche nei confronti di altri soggetti
E’ nostro impegno che l'esclusione delle tre società , sia recuperabile
nella fase dibattimentale, con la chiamata come responsabile civile
dell'Amministrazione straordinaria e di tutte le società del gruppo Ilva
sopravvissute.
A questo processo sono parti civili operai Ilva,
lavoratori del cimitero, cittadini dei Tamburi e di Paolo VI, principali
quartieri inquinati, occorre evidenziare questo dato perchè in generale la via
scelta dalle parti civili è stata di presentarsi come associazioni, mentre i
soggetti colpiti assistono da spettatori . Siamo riusciti sia pure con un
gruppo ristretto di persone a cui va dato atto del coraggio perchè non vi è stato nessun
genere di appoggio ad una costituzione significativa di cittadini e di
lavoratori; si sa che nell'Ilva non è “apprezzato” che i lavoratori si
costituiscano parte civile nei confronti della società. E' indispensabile la
presenza delle persone fisiche, non si può delegare alle associazioni un
processo che giudica che negli anni una città è stata travolta da un'impresa,
in cui ambiente di lavoro e di vita sono stati e sono compromessi da un impresa
che continua ad operare. Quindi è ragionevole che chi è colpito si faccia vivo
nel processo. Non è una questione di associazioni che devono affermare un
principio generale, ma di persone che devono affermare la questione del
pericolo in cui vivono. E devono farlo in prima persona. Se avremo aule vuote
rischiamo di avere sentenze brutte, se invece vengono e si parla di cosa
succede nelle aule è possibile che le sentenza fotografano quello che è
effettivamente accaduto.
È chiaro che i processi risentono non solo
dell'aspetto che trattano ma del clima politico sociale generale, e questo fa
sì che giustizia, risarcimenti, deterrenza verso l'azione dei responsabili e
del capitale, possano o meno essere messi in discussione dal clima politico e
sociale in generale. questo processo può fare molto di più sia in bene che
in male. Le leggi, la Costituzione impediscono lo scambio salute-lavoro e
impediscono lo scambio lavoro-ambiente.
Avvocato Bonetto
348-7393874
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