mercoledì 15 luglio 2015

15 luglio - Ultima ora: condannati vertici Pirelli per la morte x amianto. Giustizia a metà...



Amianto a Milano, "fu omicidio colposo": condanne fino a 7 anni per 11 ex manager Pirelli
Sei anni e 8 mesi per il fratello dell'oncologo Veronesi. Per la società 500mila euro di provvisionali. I parenti delle vittime: "Uniti si vince"


15 luglio 2015

 Sono stati condannati dal tribunale di Milano a pene comprese fra i 3 anni e i 7 anni e 8 mesi di reclusione undici ex dirigenti Pirelli accusati di omicidio colposo in relazione a 24 casi di operai morti per forme tumorali provocate dall'esposizione all'amianto. Gli operai lavoravano negli stabilimenti milanesi di Pirelli tra gli anni Settanta e Ottanta. I giudici della VI sezione penale hanno, in sostanza, accolto la ricostruzione del pm Maurizio Ascione che legava quei decessi alla presenza di fibre di amianto nelle due fabbriche di viale Sarca e di via Ripamonti. Il tribunale ha condannato gli undici ex manager e il responsabile civile Pirelli Tyre spa al pagamento di una provvisionale complessiva di 520 mila mila euro per le parti civili e al risarcimento dei danni da quantificare in sede civile. In particolare è stata disposta una cifra di 200 mila euro per la moglie e la figlia di una delle vittime, 300 mila euro per l'Inail e 20 mila euro per Medicina Democratica e l'Associazione italiana esposti amianto. La maggior parte dei parenti delle vittime avevano già ricevuto un risarcimento fuori dibattimento e si erano ritirati dal processo. Dopo la lettura della sentenza alcuni parenti delle vittime hanno esultato. Membri di Medicina Democratica e dell'Associazione italiana esposti amianto, parti civili nel processo, hanno esposto striscioni. "Abbiamo dimostrato che uniti si vince - hanno spiegato - questa volta siamo riusciti a far condannare il padrone". Il pm aveva chiesto pene fino a 8 anni per 8 ex dirigenti e l'assoluzione, invece, per altri 3 imputati (Gabriele Battaglioli, Roberto Picco e Carlo Pedone). Ma il giudice si è spinto oltre rispetto alla richiesta dell'accusa. Sono stati quindi condannati Ludovico Grandi e Gianfranco Bellingeri, amministratori delegati della Pirelli negli anni '80, rispettivamente a 4 anni e 8 mesi e a 3 anni e 6 mesi di carcere. Condanne anche per Guido Veronesi (6 anni e 8 mesi), fratello dell'oncologo ed ex ministro Umberto Veronesi, Gabriele Battaglioli (3 anni), Piero Giorgio Sierra (6 anni e 8 mesi), Omar Liberati (3 anni e 6 mesi), Gavino Manca (5 anni e 6 mesi), Armando Moroni (3 anni), Roberto Picco (3 anni), Carlo Pedone (3 anni) e Luciano Isola (7 anni e 8 mesi, la pena più consistente). Tutti facevano parte del consiglio di amministrazione dell'azienda tra gli anni '70 e gli anni '80. Gli operai, che si sono poi ammalati di forme tumorali gravi o sono morti per mesotelioma pleurico, secondo l'accusa lavoravano dentro gli stabilimenti milanesi senza alcun sistema di protezione. Hanno subito dunque, secondo l'impianto accusatorio del pm Ascione, esposizioni "massicce e ripetute" all'amianto che negli anni successivi hanno causato le malattie e le morti.
Per alcuni imputati il giudice della sesta sezione penale del Tribunale di Milano Raffaele Martorelli ha disposto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Gli ex manager sono stati anche assolti da alcune imputazioni con la formule "per non aver commesso il fatto" o prosciolti con sentenza di non luogo a procedere per prescrizione del reato. Nelle scorse settimane altri processi a Milano con al centro morti di operai provocate dall'esposizione all'amianto, che avevano coinvolto ex dirigenti della centrale Enel di Turbigo e della Franco Tosi di Legnano, si erano invece conclusi con l'assoluzione di tutti gli imputati.

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