sabato 25 luglio 2015

25 luglio - Udienza Eternit-Bis- il gioco delle tre carte di un processo che non deve finire con la giusta condanna dei padroni assassini - la presenza, la protesta e la proposta della Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio



 I giudici del tribunale di Torino, a porte chiuse, hanno rimandato alla Corte Costituzionale la decisione se questo processo ai padroni assassini dell’Eternit si potrà o meno fare. Quali le “motivazioni” della giudici torinesi: “non si possono processare due volte per lo stesso reato”. In termini tecnici si potrebbe non eccepire, ma nella sostanza i giudici, metà Ponzio Pilato e metà paladini di Schmidheini, sanciscono che anche per i morti di amianto dopo la sentenza della Cassazione del 2014, circa 94 casi, non vi è nessun colpevole. Di fatto sia per i tempi di pronunciamento della Corte Costituzionale, circa un anno, sia come precedente, si mette una pietra tombale non solo per i morti di Casale, ma anche su tutti i processi per amianto. Molto lo sconforto e la rabbia tra i parenti e le associazioni presenti fuori dall’aula. Come Rete Nazionale Sicurezza sul Lavoro e Territorio Nodo/MI-BG, riteniamo questa decisione come una sorta di dichiarazione di guerra alla Sete e al Diritto di Giustizia dei famigliari dei tanti morti di Casale Monferrato. A cui non ci si può né rassegnare né accettare. Per queste ragioni oggi, sia con striscioni sia discutendo con alcuni dei familiari, abbiamo lanciato la parola d’ordine che: “DALL’ETERNIT ALL’ILVA, LA LOTTA PER LA GIUSTIZIA E’ LA STESSA!”, dando appuntamento a Taranto per il 20 ottobre l’apertura del Processo Ilva.
Rete Nazionale Sicurezza sul Lavoro e Territori Nodo MI-BG

retesicurezzamilano@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento