In tribunale
a Verbania è in corso il terzo filone per le morti di amianto nello
stabilimento di Pallanza
24/07/2015
cristina
pastore
verbania
Dopo la sentenza della Corte di appello di martedì,
che ha ribaltato per il processo Monfefibre bis quanto disposto dal giudice in
primo grado, dichiarando otto ex dirigenti dello stabilimento chimico di
Pallanza responsabili di 18 omicidi colposi per esposizione all’amianto,
mercoledì a Verbania - in un nuovo filone processuale in cui le parti offese
sono 20 - si è registrata una rilevante novità. Gli avvocati di parte
civile - Elia Pagliarulo per Inail, Laura D’Amico per Cgil e Laura Mara per
Medicina democratica e l’associazione Italiani esposti all’amianto - hanno
incassato un risultato importante. Su loro richiesta il giudice Raffaella
Zappatini ha disposto la citazione di Edison spa tra i responsabili civili. Nei
precedenti processi a comparirvi era solo Montefibre, società oggi in
liquidazione, sulla quale vi è difficoltà nel rivalersi per i risarcimenti.
Martedì a Torino sono state decise provvisionali, immediatamente esecutive, di
50 mila euro per ogni componente famigliare delle vittime costituite parte
civile. Con una ricostruzione documentale l’avvocato Pagliarulo è riuscita ad
attestare come fosse Montedison, che creò nel 1972 Montefibre, a occuparsi
della gestione degli aspetti assicurativi dei dipendenti del polo chimico di
viale Azari e come nel 2002 - dopo che nel 1986 la fabbrica aveva sospeso la
produzione - questa venisse incorporata in Edison spa, oggi operativa
soprattutto nel settore energetico.
«E’ un passo
avanti»
«A suo tempo, prima che Montefibre venisse posta in
liquidazione, avevamo chiesto si procedesse con un sequestro conservativo su
immobili di proprietà della società, ma il giudice respinse l’istanza, dicendo
di insinuarci tra la massa dei creditori, ma senza una sentenza in nostro
favore ciò risultò inattuabile. Con la citazione odierna si apre una nuova
stagione» commenta l’avvocato Laura D’Amico che annuncia - con Gerardo Ramunno,
referente Cgil Vco per le malattie professionali - di voler organizzare a
novembre, quando saranno rese note le motivazioni della sentenza d’Appello, un
convegno per rilanciare l’attenzione delle istituzioni sulla sorveglianza
sanitaria dove esistono siti con presenza di amianto che ancora attendono la
bonifica.
Le altre
indagini
Mercoledì il sostituto procuratore Nicola Mezzina, da
anni impegnato nell’istruzione dei diversi processi Montefibre, esprimeva
soddisfazione per il risultato ottenuto dal collega di Torino con il lavoro
prodotto a Verbania e per la novità «storica» dell’estensione della
responsabilità civile a Edison. Intanto dichiara di essere in fase avanzata con
le indagini del «quater», un fascicolo che lascia aperto, sapendo come cresca
di giorno in giorno - essendo migliaia gli ex lavoratori della fabbrica dove
l’amianto era un po’ dovunque - il numero di chi si scopre ammalato. Tra le
parti civili ammesse nel Montefibre ter (14 quelle di ex dipendenti o degli
eredi) non c’è il Comune di Verbania, il giudice ha ravvisato carenze nella sua
legittimazione.
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