venerdì 10 luglio 2015

10 luglio - Taranto: lo Slai Cobas sc incontra gli operai Ilva e Appalto, per fare il punto sul processo e sulla situazione in fabbrica dopo il Decreto del governo



Si è tenuta una riunione con un gruppo di operai Ilva, parte civile nel processo Ilva, per fare il punto sullo stato del processo nell'approssimarsi dell'udienza conclusiva, il 20 luglio, della fase preliminare. La discussione, però, chiaramente e si è subito collegata alla situazione generale in corso all'Ilva, attraversata dal nuovo ciclone rappresentato dalla morte dell'operaio Morricella, sequestro dell'AFO” e riattivazione con decreto governativo dello stesso.

SUL PROCESSO ILVA, lo Slai cobas per il sindacato di classe ha spiegato che il 20 luglio si chiude una fase in cui abbiamo "portato a casa" il risultato più importante: l'accettazione come parti civili di tutti gli operai Ilva, lavoratori del cimiteri, proletari dei Tamburi e di Paolo VI, oltre dello Slai cobas sc; parti civili che noi abbiamo autorganizzato come rappresentanza di classe e e popolare in questo processo. In questa fase poi sono stati respinti alcuni tentativi pesanti della controparte: il trasferimento del processo da Taranto, l'esclusione delle nostre parti civili e, ultimo tentativo, la proposta di 'patteggiamento' dei commissari supportata dalla decisione del governo.
Questa udienza finale non dovrebbe presentare sorprese su questi importanti obiettivi già raggiunti. In più in questa udienza è interessante perchè ci sarà una sentenza interessante rispetto ad uno degli imputati, l'Ing. Primerano, che può costituire un segnale in merito al trattamento della questione condanne e risarcimenti. Per questo è giusto che gli operai parte civili si organizzino per una presenza diretta a questa udienza del 20.
Quindi, poi si è entrati in merito della decisione più importante che ci aspettiamo da questa conclusione dell'udienza preliminare, il rinvio a giudizio di tutti gli imputati con la fissazione della data di avvio del processo vero e proprio. Il processo presenterà per noi nuovi compiti e nuovi impegni. Da un lato dobbiamo cercare di aumentare il numero di operai che si costituiscono parte civile, e su questo gli operai che lo sono già devono dare una mano; dall'altro dobbiamo partecipare al processo con nuove carte, testimonianze, materiali, che rafforzino la posizione degli operai nel processo, tenendo conto che, come avevamo già detto, l'inchiesta dei giudici è stata molto efficace e forte sull'aspetto dei danni ambientali al territorio, meno sull'analisi degli effetti sugli operai in generale, e per noi sugli operai che sono parte civile. Dobbiamo quindi fare un gruppo operaio che segue il processo, che produce queste carte, queste testimonianze; dobbiamo associare al gruppo operaio tutti coloro che possono dare informazioni, documenti e una mano: ex operai, delegati, ispettori, tecnici, quadri. Qui, un operaio ha proposto che noi chiediamo tutta l'ulteriore documentazione a Enti che sicuramente l'hanno, Inail prima tra tutti. Dobbiamo comprendere che a parte l'Avv. Bonetto che ha chiaro il tipo di processo per precedenti esperienze, gli altri avvocati che seguono le nostre parti civili hanno bisogno che noi diamo loro le indicazioni, materiali, i suggerimenti per poter svolgere bene questo ruolo. Non è escluso che nuovi avvocati nazionali si associno all'impresa, e quindi dobbiamo prepararci ad un altro tipo di processo, tenendo conto che già dalla prima udienza gli avvocati degli imputati torneranno alla carica per escluderci dal processo.
Ma non c'è solo questo. Nel nuovo processo le parti civili potranno intervenire, portando nuovi testimoni, facendo controinterrogatori agli imputati, e quindi potranno svolgere un ruolo attivo nel processo che può servire molto agli operai nel processo e fuori dal processo. Si è capito che il governo, in rappresentanza dei padroni, è il principale avversario di questo processo; così come sta diventando chiaro che questo è solo un primo processo, perchè stanno maturando tutti i fatti perchè la nuova Ilva in mano ai commissari, proseguendo sulla stessa strada della vecchia, anzi in alcuni casi peggiorando, deve essere anch'essa bersaglio della nostra iniziativa e di quella della Magistratura che voglia continuare a perseguire reati. Circa il governo, sappiamo che con i decreti, con le nuove leggi, sta già condizionando questo processo e ne vuole impedire altri. Quindi con la fase dibattimentale che si aprirà in autunno cresce l'importanza del processo e lo Slai cobas e gli operai parte civile si devono impegnare per condurre questa battaglia.

LA VERA SITUAZIONE ALL'INTERNO DELL'ILVA DESCRITTA DAGLI OPERAI.
 Dopo, si è affrontato subito il contesto di queste giornate all'Ilva.
Gli operai hanno chiaro che il governo con questo nuovo decreto vuole garantire solo sé stesso e i commissari, passando sopra a ciò che sta succedendo in fabbrica e alla stessa azione della Magistratura. Non c'è stato solo l'infortunio mortale nelle settimane scorse. Anche nel reparto Rivestimenti si è rischiato il morto. Un operaio ha rischiato di essere stritolato da un carrellone, e qui è stata solo la prontezza di un altro carrellista se si è salvato e si è risolta la cosa con una prognosi di 15 gg; a dimostrazione che non ci possono essere postazioni operative in cui vi sia una sola persona, come è stato nel caso di Alessandro Morricella. Sull'incidente che ha provocato la morte di Alessandro, il giudizio degli operai è molto critico verso i “sindacati del giorno dopo” e sul legame tra incidente e pratica operativa. Ci sono diverse versione dell'incidente stesso che tuttora non lo rendono limpido. Tra gli incriminati dall'inchiesta della Magistratura vi sono anche 4 operai che avrebbero fornito versione differente dei fatti, esistono persino opinioni secondo cui non sarebbe stato il getto della ghisa ad aver investito Alessandro, ma la fuoriuscita massiccia di gas.
Sempre nel contesto della situazione interna, l'incidente dell'AFO2 ha creato situazioni nell'establishment attuale della fabbrica; il direttore dello stabilimento, Cola, sarebbe stato in via di sostituzione con un altro di provenienza anch'esso ex Indesit, ma l'emergenza creatasi ne ha richiesto il mantenimento in servizio, secondo una logica però di esporlo all'azione della Magistratura e all'attuazione del nuovo decreto, mettendo a riparo i commissari. Questo, al di là del merito, mette in luce la natura tutta politica della gestione attuale dello stabilimento che ne accentua l'ingovernabilità, con tutte le conseguenze in materia di operatività che finiscono per ricadere sui lavoratori.
Altri operai, invece, hanno messo l'accento sul ruolo davvero sempre più tragico dei sindacati confederali, mentre l'Usb regge meglio ed allarga il suo consenso. I sindacati confederali gestiscono ormai il tesseramento, fornendo servizi per conto dell'azienda agli operai, trasformando tutta una serie di questioni che i lavoratori potrebbero trattare con facilità da soli in servizi del sindacato, condizionati all'iscrizione. Esempio di questo sono i servizi per la Pec, o per l'iscrizione al passivo dell'Ilva. Ormai assistiamo a sindacalisti in “giacca e cravatta e cartellina” che non lavorano pressoché mai, che si aggirano nella fabbrica per svolgere queste attività.
L'incontro è stato anche occasione per fare il punto sui contratti di solidarietà, il cui governo resta del tutto aleatorio e in parte poco trasparente, e i lavoratori lo verificano solo quando arriva la 'busta paga'. Comunque, facendo la radiografia generica di un reparto assistiamo a: un calo del numero dei lavoratori - nell'Ome-Mua nell'ordine di un 50 operai in meno; sul salario è rimasto inevaso il problema del 10% aggiuntivo a quel 60% che costituisce la paga effettiva per le settimane di solidarietà. Qui, agli operai che chiedono, si parla di un conguaglio che dovrebbe esserci a gennaio 2016; in generale gli operai in CdS, per es. in questo reparto, la cui paga lorda per un 4° livello è di 60 euro giornaliere, la paga mensile si aggira intorno a 1.150, 1.200 euro, perchè su 26 giorni, un dieci sono di solidarietà, che vengono appunto pagate al 60%; sono diminuiti o non si fanno straordinari; allo sciopero in generale per la morte dell'operaio ha partecipato intorno al 30% degli operai.
Sempre nel quadro di questa discussione tra gli operai è emerso che circola voce che il prossimo attacco della Magistratura riguarderà i Parchi minerali. Questo è stata occasione per spiegare ulteriormente come esista una netta percezione dei magistrati che il governo opera contro la loro azione, ma che questo sul momento non riesce ad avere effetti intimidatori, anzi i magistrati rispondono con ulteriori inchieste, perchè il governo sembra non forte, autorevole ma arrogante, a difesa esplicita degli interessi padronali, anche quando violano apertamente la legge.
Questo è importante capirlo perchè ci sono le condizioni, anche per noi, per intensificare denunce, chiedere inchieste su cosa sta succedendo ora all'Ilva e sugli effetti in materia di sicurezza e salute, diritti e condizioni di lavoro, salari nell'Ilva dei commissari.

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