NON E' LA PRIMA VOLTA
CHE SUCCEDE. SERVE MAGGIORE ATTENZIONE ALLA SICUREZZA DELLE PORTE ED
UN'INTERVENTO FINALMENTE EFFICACE DELLE AUTORITA' SENZA CHE SIA MARGINALIZZATO
IL TRASPORTO PENDOLARI
I PRECEDENTI PIU' GRAVI
I PRECEDENTI PIU' GRAVI
Porte killer: documentazione
Porte killer: frecciarossa scardina porta di un treno regionale. Pendolari infuriati
Porte killer: dopo l'ultimo infortunio mortale interviene l'ANSF. Ma non basta
FS: PORTE KILLER. IL FRECCIARGENTO ROMA-BRESCIA, PERDE UNA PORTA IN CORSA AD AREZZO
Ancora porte killer: viaggiatore cade e muore ad Arezzo
PORTE KILLER: INDAGATI 2 DIRIGENTI FS PER GAMBA AMPUTATA A RAGAZZA
Porte killer: frecciarossa scardina porta di un treno regionale. Pendolari infuriati
Porte killer: dopo l'ultimo infortunio mortale interviene l'ANSF. Ma non basta
FS: PORTE KILLER. IL FRECCIARGENTO ROMA-BRESCIA, PERDE UNA PORTA IN CORSA AD AREZZO
Ancora porte killer: viaggiatore cade e muore ad Arezzo
PORTE KILLER: INDAGATI 2 DIRIGENTI FS PER GAMBA AMPUTATA A RAGAZZA
FIRENZE 20 LUGLIO 2015 -
L'anta di una porta del treno regionale 3171, Firenze Arezzo, si è staccata ed
è volata via durante il viaggio tra Firenze ed Arezzo, sulla linea AV,
direttissima. Con ogni probabilità l'incidente è stato causato dall'onda d'urto
della sovrappressione e dalle turbolenze che si determinano in galleria, al
momento dell'incrocio con i treni che marciano in senso opposto, a 250 Km/h.
Non appena il macchinista si è accorto del grave inconveniente, mediante la
segnalazionie sul banco di guida, ha arrestato il treno ed attivato le
proceudre di cautela che hanno riguardato tutti i treni in transito su quella
tratta.
Fortunatamente non vi
sono state conseguenze più gravi. Infatti, quella porta è un oggetto pesante e
ingombrante che avrebbe potuto , volando in velocità, causare danni ben
maggiori se solo avesse colpito i finestrini di un treno viaggiante i senso
opposto, oppure fosse volata da un cavalcavia su una casa, un centro abitato o,
peggio ancora su una strada.
Le conseguenze si sono
'limitate' a forti ritardi per tutto il traffico nord-sud, sia sulla linea AV
che sulla linea tradizionale, interessate peraltro proprio in questi giorni a
fortissime perturbazioni e disagi per altre ragioni.
E' preoccupante la
circostanza che il treno interessato all'incidente - realizzato dalla società
Alstom - è di recentissima costruzione è entrato in servizio (con grande
clamore) solo il 31 marzo 2015. Questo elettrotreno, pur essndo dotato di
tecnologie moderne ha mostrato questo gravissimo 'difetto' di natura meccanica
- quindi, in un certo senso - primiitiva, che dovrà essere individuato ed
eliminato al più presto.
Per la cronaca, il
'Jazz' è il primo convoglio su cui è stato reinstallato il pedale
dell'UOMO MORTO, il vecchio dispositivo, antiergonomico ed obsoleto, che
costringe il macchinista a 'pedalare' continuativamente o ad attivare alcuni
comandi entro 55 secondi durante tutto il tempo di lavoro, pena l'intervento di
un allarme automatico che ferma il treno ovunque si trovi.
Le oltre cento persone a
bordo in quel momento, dopo una lunga sosta per gli accertamenti e l'adozione
delle misure precauzioni necessarie, hanno proseguito la corsa a velocità
ridotto fino a Figline Valdarno dove sono stati trasferiti su un altro treno.
La questione delle PORTE
KILLER con il suo pesantissimo bilancio di morti,
mutilati e feriti gravi tra viaggiatori e ferrovieri, resta di drammatica attualità. Le Autorità istituzionali, Ansf, ministero
dei trasporti e magistratura, debbono finalmente intervenire con soluzionie
efficaci, un sistema di monitoraggio che sulla base della tragica quanto
poderosa esperienza passata, scongiuri il pericolo di nuove e potenzialmente
più gravi conseguenze.
Tuttavia, la soluzione
finora solo ventilata di escludere i treni regionali dalla possibilità di
utilizzare la linea dirittessima, a vantaggio dei soli treni cosiddetti AV, sol
perché le porte e i finistrini non 'reggerebbero' alle sovrappressioni che si
generano in galleria al momento degli incroci con i treni ad oltre 200 Km/h, va
respinta con decisione perché tutti i cittadini hanno diritto a fruire
dei vantaggi derivanti dall'uso delle infrastrutture più moderne, come la
'Direttissima'. Semmai si deve dedicare maggiore impegno alle caratteristiche
construttive ed alla manutenzione dei treni pendolari. La sola ipotesi che i
pendolari dei treni regionali da Roma, Orte, Orvieto e del bacino di Chiusi,
Arezzo e Valdarno possano essere estromessi dalla lina veloce, dovrebbe
allertare l'opinione pubblica, tutte le istituzioni locali, i soggetti sociali
ed economici interessati a questo vastissimo territrorio che vedrebbe
peggiorare significativamente il servizio ferroviario - e la vita economica e
sociale - con allungamenti di percorrenza da e verso Firenze, di oltre 30
minuti.
Tutti i cittadini hanno
diritto a pari dignità, di trattamento, in termini di sicurezza e di qualità,
sia quando utilizzano i treni sovvenzionati dallo stato (treni intercity) e
dalle regioni (treni locali) che quando utilizzano quelli 'privatizzati'
dell'alta velocità. Tanto più che questi treni sono 'sovvenzionati' dalla
collettività in misura corrispondente al loro costo e che pertanto, oltre ad
essere a tutti gli effetti un servizio sociale, il viaggiatore ed il pendolare
non debbono sentirsi meno tutelati - o peggio, considerati viagggiatori di
serie B - per aver pagato un biglietto a prezzo calmierato: in realtà la
differenza di è stata già abbondantemente riconosciuta alle imprese ferroviarie
dalla collettività e dall'erario.
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