giovedì 6 agosto 2015

6 agosto - Report sulla manifestazione dei migranti a Taranto



Circa 100 migranti del Bel Sit e Hotel Roxana di Taranto questa mattina hanno manifestato per ottenere la carta di identità, ma anche per chiedere risposte dalle Istituzioni su altri aspetti a cui l’Associazione Salam che gestisce i due centri viene meno: dall’assistenza sanitaria effettiva all’assistenza legale per le richieste di asilo.

Prima vi è stato un presidio sotto Palazzo di città, in cui si sono succeduti vari interventi sia degli stessi migranti che hanno anche denunciato le condizioni di assistenza della Salam (un esempio riguarda i prodotti per l’igiene: solo un detergente doccia per 7 persone per un mese, ecc.), come l’atteggiamento ritorsivo della Salam dopo la prima manifestazione e i precedenti incontri in prefettura, ora l’Associazione a chi chiede assistenza medica o medicine risponde “rivolgetevi alla prefettura...”; sia interventi di disoccupati e lavoratori dello Slai cobas che hanno portato il loro sostegno alla lotta dei migranti. Durante questo primo presidio vi è stato un minuto di silenzio e un saluto in memoria dei fratelli e sorelle migranti morti nella traversata verso l’Italia, in particolare le centinaia di migranti affogati ieri. 
I consiglieri Capriulo, Venere, a nome anche del neo assessore regionale Liviano, hanno portato il loro appoggio alla mobilitazione dei migranti, impegnandosi a fare una loro richiesta ufficiale a Sindaco, Prefettura, Associazione affinchè si sblocchi positivamente la questione dell’ottenimento della carta di identità. 

Sia al Comune che alla Prefettura vi sono stati incontri da parte dello Slai cobas e di una delegazione di migranti del Bel Sit e Hotel Roxana. 
Al Comune, con il vicesindaco Lonoce, il quale ha espresso il suo accordo sulla richiesta di documenti dei migranti e si è impegnato a scrivere oggi stesso una lettera alla prefettura perchè convochi un incontro anche con l’Ass. Salam nei prossimi giorni. 
In Prefettura invece abbiamo dovuto nuovamente registrare un atteggiamento non condivisibile, che lascia all’Associazione Salam l’interpretazione di una legge dello Stato, lascia alla Salam di poter essa decidere se procedere o meno per garantire questo diritto ai migranti, permette alla stessa Associazione di comportarsi differentemente da altre associazioni su Taranto e provincia che già hanno permesso ai migranti di avere i documenti.
L’unico impegno assunto dalla viceprefetto Trematerra è stato di quello di fare un nuovo passo verso la Salam perchè avvii la procedura per i documenti, ma senza obbligare l’associazione ad ottemperare a questo diritto/dovere di iscrizione anagrafica previsto dall'art. 6 co 7 del D.Lgs n. 286/98. 

 Lo Slai cobas in entrambi gli incontri ha posto con forza che in ogni caso la soluzione occorre che ci sia, non lasciando spazio all’arbitrio e all’atteggiamento ostativo dell’Associazione; per questo, è stato detto, che Comune e Prefettura devono e possono agire di concerto sulla base degli elenchi che sono in possesso della Prefettura, se l’Associazione Salam insiste nel rifiuto.

Su questo vi è stata da parte di entrambe le Istituzioni un’apertura di massima. 

SLAI COBAS per il sindacato di classe
3475301704



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