Circa
100 migranti del Bel Sit e Hotel Roxana di Taranto questa mattina hanno
manifestato per ottenere la carta di identità, ma anche per chiedere risposte
dalle Istituzioni su altri aspetti a cui l’Associazione Salam che gestisce i
due centri viene meno: dall’assistenza sanitaria effettiva all’assistenza
legale per le richieste di asilo.
Prima
vi è stato un presidio sotto Palazzo di città, in cui si sono succeduti vari
interventi sia degli stessi migranti che hanno anche denunciato le condizioni
di assistenza della Salam (un esempio riguarda i prodotti per l’igiene: solo un
detergente doccia per 7 persone per un mese, ecc.), come l’atteggiamento
ritorsivo della Salam dopo la prima manifestazione e i precedenti incontri in
prefettura, ora l’Associazione a chi chiede assistenza medica o medicine
risponde “rivolgetevi alla prefettura...”; sia interventi di disoccupati e
lavoratori dello Slai cobas che hanno portato il loro sostegno alla lotta dei
migranti. Durante questo primo presidio vi è stato un minuto di silenzio e un
saluto in memoria dei fratelli e sorelle migranti morti nella traversata verso
l’Italia, in particolare le centinaia di migranti affogati ieri.
I
consiglieri Capriulo, Venere, a nome anche del neo assessore regionale Liviano,
hanno portato il loro appoggio alla mobilitazione dei migranti, impegnandosi a
fare una loro richiesta ufficiale a Sindaco, Prefettura, Associazione affinchè
si sblocchi positivamente la questione dell’ottenimento della carta di
identità.
Sia
al Comune che alla Prefettura vi sono stati incontri da parte dello Slai cobas
e di una delegazione di migranti del Bel Sit e Hotel Roxana.
Al
Comune, con il vicesindaco Lonoce, il quale ha espresso il suo accordo sulla
richiesta di documenti dei migranti e si è impegnato a scrivere oggi stesso una
lettera alla prefettura perchè convochi un incontro anche con l’Ass. Salam nei
prossimi giorni.
In
Prefettura invece abbiamo dovuto nuovamente registrare un atteggiamento non
condivisibile, che lascia all’Associazione Salam l’interpretazione di una legge
dello Stato, lascia alla Salam di poter essa decidere se procedere o meno per
garantire questo diritto ai migranti, permette alla stessa Associazione di
comportarsi differentemente da altre associazioni su Taranto e provincia che
già hanno permesso ai migranti di avere i documenti.
L’unico
impegno assunto dalla viceprefetto Trematerra è stato di quello di fare un
nuovo passo verso la Salam perchè avvii la procedura per i documenti, ma senza
obbligare l’associazione ad ottemperare a questo diritto/dovere di iscrizione
anagrafica previsto dall'art. 6 co 7 del D.Lgs n. 286/98.
Lo
Slai cobas in entrambi gli incontri ha posto con forza che in ogni caso la
soluzione occorre che ci sia, non lasciando spazio all’arbitrio e
all’atteggiamento ostativo dell’Associazione; per questo, è stato detto, che
Comune e Prefettura devono e possono agire di concerto sulla base degli elenchi
che sono in possesso della Prefettura, se l’Associazione Salam insiste nel
rifiuto.
SLAI
COBAS per il sindacato di classe
3475301704
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