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Morti per INFORTUNI SUL LAVORO nel 2015
16 agosto
L’Osservatorio
monitora solo ed esclusivamente i morti per infortuni sul lavoro, chiunque essi
siano, anche se non dispongono di un’assicurazione. Molte morti sui LUOGHI DI
LAVORO sono dovute alla facilità con cui si eseguono o si fanno eseguire lavori
pericolosi da persone che non dispongono di una preparazione adeguata, di
un’assicurazione che li tuteli o di un contratto regolare di lavoro. Le morti
sul lavoro per altri motivi, come per esempio per malattie professionali e i
malori non sono segnalati. Sono casistiche diverse chi richiedono interventi d’altro
tipo, ma che nulla hanno a che fare con gli infortuni sul lavoro. Confondendo e non separando queste morti si crea solo
confusione, utile a non far capire niente agli italiani della dimensione di
questo fenomeno, e di
far comprendere che una massa enorme di denaro è speso senza ottenere nessun
risultato concreto sulla diminuzione di queste morti.
Dall’inizio
dell’anno sono morti sui luoghi di lavoro 416 lavoratori, con le morti sulle strade e in itinere si superano i 830 morti complessivi (stima minima). Altro
che cali delle morti per infortuni sul lavoro, si sono solo trasferiti in
categorie non tutelate direttamente dall’INAIL e dallo Stato Italiano.
L’allungamento dell’età pensionabile con la Legge Fornero, l’abolizione
dell’articolo 18 per i nuovi assunti, il Jobs act e “l’alleggerimento “ delle
normative sulla Sicurezza degli ultimi governi stanno producendo questi
risultati.
Occorre tenere presente che nelle statistiche delle morti sul lavoro
lo Stato considera morti sul lavoro anche i lavoratori che muoiono sulle strade
e in itinere e che tantissime categorie come per esempio le Partite Iva
Individuali, Vigili del Fuoco, Poliziotti, Carabinieri, lavoratori in nero,
pensionati in agricoltura e tante altre non rientrano nelle statistiche
ufficiali. L’INAIL ha registrato nel 2014 complessivamente 662 morti sul
lavoro, di questi oltre 300 sono morti in itinere ma le denunce per infortuni
mortali sono state 1107. Noi nel 2014 abbiamo registrati ben 661 morti sui
luoghi di lavoro (tutti documentati) se si aggiungono i morti sulle strade e in
itinere si superano nel 2014 i 1300 morti. Come potete vedere i morti per
infortuni sui luoghi di lavoro non sono mai stati così tanti da quando il 1°
gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio. In questi otto anni di monitoraggio
delle vittime abbiamo registrato che i morti per infortunio si sono in larga
parte trasferiti dall’INAIL a altre categorie. Sono aumentati i morti in nero,
in grigio, ma soprattutto nelle Partite Iva individuali. Ma perché questa
enorme differenza? L’INAIL occorre ricordarlo ancora una volta, registra le
morti solo dei propri assicurati e in tantissimi non lo sono. Sta a noi che
svolgiamo un lavoro volontario fare conoscere anche questo aspetto ai cittadini
italiani. Terribile la situazione in Toscana quest’anno, regione che vede già
un aumento delle morti per infortuni sui luoghi di lavoro del 34% sull’intero
2014, anno che ha avuto 28 lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO. Micidiale la
sequenza delle morti causate dal trattore in Italia, sono già 87 dall’inizio
dell’anno e 57 dal 1° maggio Festa dei Lavoratori e inaugurazione dell’EXPO che
“nutre il pianeta”, ma anche il suolo italiano con il sangue dei nostri
agricoltori. Non si possono certo inserire tra le morti per infortuni sul
lavoro i casi come quello del bambino di 8 anni di Avezzano travolto dal mezzo
guidato dal padre che probabilmente non l’ha visto mentre faceva manovre, o di
quel giovane di 28 anni, anche lui schiacciato dal trattore, che faceva la gara
con amici per poi postare la corsa sul web. A tantissimi sfugge che il trattore
è il mezzo più pericoloso in assoluto, è per questo che abbiamo richiesto
tantissime volte al Ministro Martina, di fare una campagna informativa sulla
pericolosità del mezzo, senza ottenere nessun risultato. A chi lo guida,
inoltre, occorrerebbe richiedere una patente d’idoneità psicofisica,
soprattutto se hanno un’età avanzata. Ma è una misura impopolare. Piangere dopo
non serve a niente. Per approfondimenti o avere notizie sulle singole province
mandare una mail a Carlo Soricelli.
Morti per infortuni sui luoghi di lavoro nelle regioni italiane per
ordine decrescente. Con le morti sulle strade e in itinere occorre almeno
raddoppiare il numero di morti per infortuni che vedrete qui sotto segnalati.
Tra parentesi ( ) tutti i morti nelle varie regioni compresi i morti sulle
strade e in itinere (proiezioni statistiche che vedono segnalati anche i morti
sulle strade che non dispongono di un’assicurazione INAIL).
Lombardia 59 (118). Toscana 43 (86). Veneto 36 (75). Campania 29 (63). Lazio 24 (55). Emilia-Romagna 25 (52). Sicilia 24 (55) Puglia 23 (50). Piemonte 21 (47). Trentino-Alto Adige 14 (32). Abruzzo 13 (27). Marche 13 (25). Liguria 10 (22). Umbria 10 (20). Molise 8 (18). Sardegna 8 (19). Friuli-Venezia Giulia 7 (16). Calabria 5 (12). Basilicata 4 (9). Valle D’Aosta 0 (2). I lavoratori morti sulle autostrade, all’estero e in mare non sono
segnalati a carico delle regioni. Sono le province di Brescia 20, Bari 15 a guidare questa triste classifica delle morti per infortuni sui luoghi di lavoro. Seguono Salerno con 13 e Vicenza con 12. Per avere
notizie sulle singole province mandare una mail a Carlo Soricelli
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