Cina, esplosioni nella città
di Tianjin: 44 morti e centinaia di feriti
Due detonazioni in un deposito di materiali
pericolosi, a poco più di cento km dalla capitale Pechino, sono state avvertite
in tutte le aree della metropoli, che ha 15 milioni di abitanti
Sono arrivate ad almeno 44 le vittime delle esplosioni
a Tianjin, dove ieri sera è andata in onda la tragedia in un deposito di
materiali pericolosi. Secondo l’agenzia di stampa Nuova Cina, tra le vittime ci
sono dodici pompieri. Testimoni hanno riferito che i vigili del fuoco che
stanno ancora combattendo contro le fiamme proseguono il loro lavoro “con le
lacrime agli occhi” per i compagni caduti. Il dramma è iniziato alle 23.30
di ieri, quando una serie di esplosioni si sono verificate nel quartiere di
Tanggu, vicino al porto della metropoli, che si trova a poco più di cento km
dalla capitale Pechino ed è il più importante della Cina settentrionale.
Le esplosioni sono state avvertite in tutte le aree della metropoli, che ha 15
milioni di abitanti. Alcuni residenti hanno raccontato di aver pensato ad un
terremoto, altri addirittura ad un’esplosione atomica. I feriti sono
centinaia e tra questi almeno 32, secondo i media cinesi, sono in condizioni
gravi. Secondo i quotidiano cinesi le due esplosioni hanno avuto una forza
pari a quella di 3 e 21 tonnellate di Tnt. In una dichiarazione diffusa da
tutti i media cinesi, il presidente Xi Jinping ha ordinato che vengano
fatti “tutti gli sforzi” per salvare i feriti e contenere il numero delle
vittime. Xi Jinping ha aggiunto che le indagini sulle cause del disastro
saranno “trasparenti” e che “nessuna informazione” sarà nascosta
al pubblico. I media cinesi raccontano che la compagnia proprietaria del
magazzino è la Tianjin Dongjiang Port Rui Hai International Logistic, fondata
nel 2011, trasporta materiale chimico da e per il porto di Tianjin, uno dei
più’ importanti della Cina, che tra l’altro serve la capitale, Pechino.
I suoi introiti annuali sono di oltre 30 milioni di yuan (4,2 milioni di euro)
all’ anno.
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