Troppe assenze per malattia,
autista Atm licenziato. La Cassazione: "Provvedimento ingiustificato"
Cinquantadue giorni di malattia in quattro
anni non sono un motivo sufficiente per giustificare un licenziamento
per scarso rendimento. La Cassazione ha così riaperto la battaglia legale tra
un conducente dell'Atm di Milano e l'azienda dei trasporti
Milano, 16 agosto 2015 - Cinquantadue giorni di
malattia in quattro anni non sono un motivo sufficiente per
giustificare un licenziamento per scarso rendimento. Battendo su
questo principio, la Cassazione ha riaperto la battaglia legale tra un
conducente dell'Atm di Milano e l'azienda dei trasporti. La Corte d'appello
riunita in diversa composizione, rimanendo nei binari tracciati dai supremi
giudici, dovrà tornare a esaminare il ricorso del dipendente privato del posto
di lavoro a causa dei turni saltati per ragioni di salute. In primo
grado il tribunale milanese aveva dato torto all'autista e ragione ad Atm,
ritenendo che le assenze per malattia erano dimostrative dello scarso
rendimento in servizio, contestazione alla base di un licenziamento ritenuto
corretto. Ora la questione andrà rivista, mettendo in discussione la decisione
del datore di lavoro. "L'ipotesi dello scarso rendimento è diversa e
separata da quella delle ripetute assenze per malattia", sottolineano gli
ermellini, "inoltre, mentre lo scarso rendimento è caratterizzato da colpa
del lavoratore, non altrettanto può dirsi per le assenze dovute a malattia. E
poiché è stato intimato per scarso rendimento dovuto essenzialmente all'elevato
numero di assenze - ma non tali da esaurire il periodo massimo previsto - il
recesso in oggetto si rivela ingiustificato".
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