sabato 22 agosto 2015

21 agosto - Alla Bridgeston di Bari gli operai scioperano contro il ricatto "riduzione del salario o chiudo". Il Sindacato è un'altra cosa (opposizione cgil) solidarizza....ma occorre che gli operai si organizzino fuori e contro cgil-cisl-uil. Occorre il sindacato di classe



Bari, gli operai Bridgestone incrociano le braccia: sciopera uno su due
Al primo turno della prima giornata di agitazione il 50 per cento dei dipendenti sciopera contro i tagli allo stipendio imposti dall'azienda: "Vogliamo una paga dignitosa"
di SILVIA DIPINTO


20 agosto 2015 


Sciopero davanti ai cancelli della Bridgestone  Uno su due ha scioperato, per ribadire all'azienda che non si accettano compromessi al ribasso. Il dato è provvisorio, visto che i numeri si riferiscono al primo di tre turni della giornata: adesione al 50%, con gli operai impegnati in un volantinaggio fuori dai cancelli della fabbrica, e braccia incrociate anche per le prossime ventiquattr'ore.
I dipendenti della Bridgestone, come annunciato prima delle ferie, hanno infatti proclamato quattro ore di sciopero per turno (tre al giorno),per due giorni. A decidere la linea dura, è stato un referendum tra gli stessi lavoratori, dopo giorni di tensioni e assemblee infuocate. A fine luglio, infatti, la Bridgestone aveva confermato i 187 esuberi, e chiesto a chi resta di firmare un modulo individuale, con cui si accettano ulteriori tagli agli stipendi. "Ci siamo trovati davanti due possibilità - raccontano i dipendenti - andar via, o rinunciare a tutti gli istituti di secondo livello: scatti di anzianità, superminimi, maggiorazioni sui turni, straordinari domenicali". Su 582 votanti al referendum, in 343 avevano scelto la linea dura, 235 accettato le condizioni di Bridgestone, in 4 avevano lasciato la scheda bianca. In 166 non avevano potuto, o voluto, votare. Fino a questo momento, però, sono già 250 gli operai che hanno presentato all'azienda il modulo firmato, acconsentendo al taglio della retribuzione individuale, pur di non rischiare il posto di lavoro. L'adesione allo sciopero sarà anche un banco di prova per testare gli umori dei dipendenti. "Un segnale, in vista del tavolo del 2 settembre a Roma  -  spiega Giuseppe Altamura, segretario Filtcem Cgil Bari - affinché si mantenga la fabbrica, ma anche una busta paga dignitosa".




RESPINGIAMO INSIEME LA “PROPOSTA INDECENTE” DELLA BRIDGESTONE

L’area programmatica “Il sindacato è un’altra cosa-opposizione Cgil”, esprimendo solidarietà e sostegno ai lavoratori della Bridgestone di Bari-Modugno, stigmatizza la posizione assunta dalla stessa azienda. Sono ormai due anni che essa agisce mostrando quella che è la filosofia di un po’ tutto il padronato in genere, ovvero: o gli operai accettano di lavorare in condizioni peggiori rispetto al passato e con una decurtazione salariale, oppure si chiude l’impianto e lo si riapre altrove, dove c’è possibilità di intascare profitti ancora più sostanziosi.
Per alcuni questa filosofia sarebbe il giusto approccio per competere nel moderno mercato globalizzato, per noi si tratta del solito atavico ricatto che chi ha il coltello dalla parte del manico avanza contro il suo avversario. C’è un solo metodo per respingere al mandante la stessa “proposta indecente” e salvaguardare i livelli occupazionali ed è quello di lottare affinché la Bridgestone Italia ritiri il piano industriale già esposto e lo sostituisca con un altro in cui è previsto il rilancio del sito pugliese, investendo nella qualità del prodotto e non sulla riduzione del costo del lavoro. Pertanto, alle organizzazioni sindacali chiediamo di accantonare ogni eventuale ipotesi di ulteriori tagli del salario, in quanto la maggioranza dei lavoratori sono contrari a tale risoluzione, come dimostrato con il referendum dello scorso luglio. Ai lavoratori, che bene hanno fatto a costituire un comitato di lotta per affrontare lo scontro, chiediamo di cestinare la lettera recapitata a ciascuno di loro da parte dell’azienda, la quale offre la continuazione del rapporto di lavoro a patto che i destinatari accettino il ricatto “O il taglio del salario o chiudo”. La soluzione come sempre è prendere nelle proprie mani il proprio futuro e lottare non solo per se stessi, ma anche per rappresentare un esempio alle tante maestranze che stanno nelle identiche condizioni. Questo potrà accadere se i lavoratori sapranno restare uniti fino alla sconfitta delle pretese padronali!
Felice Dileo Francesco Maresca
IL SINDACATO E’ UN’ALTRA COSA-OPPOSIZIONE CGIL
PUGLIA


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