Bari, gli
operai Bridgestone incrociano le braccia: sciopera uno su due
Al primo turno della prima giornata di agitazione il
50 per cento dei dipendenti sciopera contro i tagli allo stipendio imposti
dall'azienda: "Vogliamo una paga dignitosa"
di SILVIA DIPINTO
20 agosto
2015
Sciopero
davanti ai cancelli della Bridgestone Uno su due ha scioperato, per
ribadire all'azienda che non si accettano compromessi al ribasso. Il dato è
provvisorio, visto che i numeri si riferiscono al primo di tre turni della
giornata: adesione al 50%, con gli operai impegnati in un volantinaggio fuori
dai cancelli della fabbrica, e braccia incrociate anche per le prossime
ventiquattr'ore.
I dipendenti
della Bridgestone, come annunciato prima delle ferie, hanno infatti proclamato
quattro ore di sciopero per turno (tre al giorno),per due giorni. A decidere la
linea dura, è stato un referendum tra gli stessi
lavoratori, dopo
giorni di tensioni e assemblee infuocate. A fine luglio, infatti, la
Bridgestone aveva confermato i 187 esuberi, e chiesto a chi resta di firmare un
modulo individuale, con cui si accettano ulteriori tagli agli stipendi.
"Ci siamo trovati davanti due possibilità - raccontano i dipendenti -
andar via, o rinunciare a tutti gli istituti di secondo livello: scatti di
anzianità, superminimi, maggiorazioni sui turni, straordinari domenicali".
Su 582 votanti al referendum, in 343 avevano scelto la linea dura, 235
accettato le condizioni di Bridgestone, in 4 avevano lasciato la scheda bianca.
In 166 non avevano potuto, o voluto, votare. Fino a questo momento, però, sono
già 250 gli operai che hanno presentato all'azienda il modulo firmato,
acconsentendo al taglio della retribuzione individuale, pur di non rischiare il
posto di lavoro. L'adesione allo sciopero sarà anche un banco di prova per
testare gli umori dei dipendenti. "Un segnale, in vista del tavolo del 2 settembre
a Roma - spiega Giuseppe Altamura, segretario Filtcem Cgil Bari -
affinché si mantenga la fabbrica, ma anche una busta paga dignitosa".
RESPINGIAMO INSIEME LA
“PROPOSTA INDECENTE” DELLA BRIDGESTONE
L’area programmatica “Il sindacato è un’altra
cosa-opposizione Cgil”, esprimendo solidarietà e sostegno ai lavoratori della
Bridgestone di Bari-Modugno, stigmatizza la posizione assunta dalla stessa
azienda. Sono ormai due anni che essa agisce mostrando quella che è la
filosofia di un po’ tutto il padronato in genere, ovvero: o gli operai
accettano di lavorare in condizioni peggiori rispetto al passato e con una
decurtazione salariale, oppure si chiude l’impianto e lo si riapre altrove,
dove c’è possibilità di intascare profitti ancora più sostanziosi.
Per alcuni
questa filosofia sarebbe il giusto approccio per competere nel moderno mercato
globalizzato, per noi si tratta del solito atavico ricatto che chi ha il
coltello dalla parte del manico avanza contro il suo avversario. C’è un solo
metodo per respingere al mandante la stessa “proposta indecente” e
salvaguardare i livelli occupazionali ed è quello di lottare affinché la
Bridgestone Italia ritiri il piano industriale già esposto e lo sostituisca con
un altro in cui è previsto il rilancio del sito pugliese, investendo nella
qualità del prodotto e non sulla riduzione del costo del lavoro. Pertanto, alle
organizzazioni sindacali chiediamo di accantonare ogni eventuale ipotesi di
ulteriori tagli del salario, in quanto la maggioranza dei lavoratori sono
contrari a tale risoluzione, come dimostrato con il referendum dello scorso
luglio. Ai lavoratori, che bene hanno fatto a costituire un comitato di lotta
per affrontare lo scontro, chiediamo di cestinare la lettera recapitata a
ciascuno di loro da parte dell’azienda, la quale offre la continuazione del
rapporto di lavoro a patto che i destinatari accettino il ricatto “O il taglio
del salario o chiudo”. La soluzione come sempre è prendere nelle proprie mani
il proprio futuro e lottare non solo per se stessi, ma anche per rappresentare
un esempio alle tante maestranze che stanno nelle identiche condizioni. Questo
potrà accadere se i lavoratori sapranno restare uniti fino alla sconfitta delle
pretese padronali!
Felice Dileo
Francesco Maresca
IL SINDACATO E’ UN’ALTRA COSA-OPPOSIZIONE CGIL
PUGLIA
IL SINDACATO E’ UN’ALTRA COSA-OPPOSIZIONE CGIL
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