Una discarica di polveri
nocive alle porte di San Cipriano Po
Duemila
metri cubi di materiale proveniente dalle fonderie di Nicoletta Pisanu
San Cipriano Po, 23 agosto 2015 - Una discarica
abusiva da 2mila metri cubi di scorie provenienti dalle fonderie.
Ceneri e polveri potenzialmente tossiche, che sono state stoccate sul
nudo terreno alle porte di San Cipriano Po, cumuli che sono stati
scoperti dal Corpo forestale dello Stato di Zavattarello. L’area nei giorni
scorsi è stata posta sotto sequestro dopo il blitz degli agenti, che hanno
individuato i cumuli di rifiuti in un terreno abbandonato nel territorio
comunale del paese, fuori dal centro abitato. Illecita la presenza delle ceneri
in quel luogo. Si trattava in particolare, sembra, di scorie provenienti dalla
lavorazione di materiali in altoforno, un impianto che nell’industria pesante è
usato per produrre la ghisa, ma nel terreno sarebbero state depositate anche
sabbie da fonderia, sono tutti scarti che, secondo gli investigatori,
potrebbero derivare dai lavori delle fabbriche siderurgiche o delle aziende che
si occupano delle fusioni. Ora diversi campioni delle sostanze sono stati
raccolti sul posto e presto saranno analizzati per individuarne i
componenti e valutare innanzitutto l’impatto ambientale derivante dal
loro abbandono sul terreno, ma anche l’eventuale rischio per la salute. Non è
escluso infatti che i residui possano contenere ammoniaca o piombo o
altre sostanze nocive, che risulterebbero tossiche per chi ne dovesse entrare
in contatto. Si potrebbe procedere, in seguito, allo studio della bonifica
dell’area, per capire come salvaguardare il terreno intaccato. La normativa
sulla corretta gestione dei rifiuti prevede che scorie di questo genere siano
smaltite unicamente in discariche autorizzate per il loro trattamento,
attraverso un procedimento che prevede alti costi di produzione. Gli
investigatori stanno indagando anche per risalire ai responsabili dell’accumulo
dei rifiuti sul terreno della discarica abusiva, il sospetto è che tutto il materiale
possa essere stato scaricato da una ditta dedita allo smaltimento dei rifiuti,
che però non abbia operato secondo le disposizioni della legge, limitandosi a
gettare sul terreno tutte le scorie, probabilmente in un’ottica di risparmio
economico. Un’altra ipotesi, inoltre, è che i residui delle fonderie arrivino
da impianti fuori dalla provincia di Pavia.
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