Macchinista unico sui treni,
ad di Trenitalia indagato dalla procura di Torino
Il pm Guariniello ha iscritto nel registro degli
indagati il nome di Soprano e quello del collega francese Fhal. L'ipotesi di
reato è quella di omissione colposa. Secondo i magistrati la decisione di
lasciare un solo addetto alla guida espone a rischi ferrovieri e viaggiatori
Gli amministratori delegati delle società ferroviarie
Trenitalia, Vincenzo Soprano, e Svi (Società Viaggiatori Italia), una
filiale della francese Sncf, il francese Frédéric Fhal, sono indagati
dal pm di Torino Raffaele Gauriniello nell’ambito dell’inchiesta sui
rischi legati alla presenza di un solo macchinista su alcuni treni in Piemonte.
Secondo il pm Guariniello, che ipotizza i reati di violazione del testo unico
sulla sicurezza dei lavoratori e omissione colposa di cautele
antinfortunistiche, il tempo necessario a soccorrere un macchinista colto da
malore quando il treno si trova in galleria è eccessivo, fino a 40 minuti.
Lo scorso anno erano state impartite prescrizioni alle due società ferroviarie
e a una terza che si è adeguata. Nei confronti di Trenitalia e Svi, invece, le
Asl hanno emesso verbali di “rivisita negativa” proprio per il mancato
adeguamento. La figura del macchinista unico è figlia di una vera e
propria rivoluzione varata due anni e mezzo fa: alla guida del treno c’è un
solo operatore, supportato da tecnologie all’avanguardia. In un paio di
procure, quella di Torino e quella di Roma, ci sono delle perplessità. Soprano,
nella capitale, è indagato insieme a un alto dirigente Trenitalia per una serie
di presunte violazioni della legge del 2008.
Il fascicolo era stato
aperto ai pubblici ministeri di Genova e in seguito mandato a Roma per ragioni
di competenza territoriale. Lo scorso gennaio un gip ha respinto la proposta di
chiudere il caso (originato da alcune denunce su guasti e incidenti) con una
sanzione pecuniaria. Guariniello, nel capoluogo piemontese, ha in corso due
procedimenti a carico di Soprano. Il primo si riferisce al pericolo di “stress
da lavoro correlato” per i macchinisti, che a quanto pare, secondo il magistrato,
non è stato messo bene in evidenza nel documento di valutazione dei rischi. Il
secondo è legato ai tempi di soccorso. Se l’operatore si sente male in
galleria, il convoglio dovrebbe essere portato all’uscita (o all’imbocco) del
tunnel, ma chi lo fa? Esiste del personale addestrato adeguatamente? Queste le
domande su cui si punta a far luce. Le Asl di zona, di concerto con
Guariniello, lo scorso anno avevano eseguito alcuni controlli impartendo delle
prescrizioni a Trenitalia, a Svi e a una terza società dedita al trasporto
merci. Solo quest’ultima, adesso, risulta in piena regola. A carico di
Trenitalia e Svi, invece, le aziende sanitarie hanno emesso verbali di
‘rivisita negativa’. E la procura di Torino ha aperto all’indagine penale. I
due procedimenti dovrebbero essere riuniti nelle prossime settimane.
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