L'8 maggio 2015 i sindacati
confederali hanno sottoscritto con AGCI-Servizi, CONFCOOPERATIVE Federlavoro e
Servizi e LEGACOOP-Servizi il rinnovo del CCNL "Logistica, trasporto merci
e spedizioni" per i lavoratori delle cooperative che svolgono attività di
facchinaggio, trasporto, logistica e movimentazione merci.
A distanza di 21 mesi, da quando cioè il 1° agosto 2013 il rinnovo del CCNL era stato già sottoscritto dalle altre controparti imprenditoriali, il mondo della "cooperazione" sottoscrive un accordo che, come di consueto, prevede un trattamento particolare e di favore al "mutualismo" tutto italiano.
A distanza di 21 mesi, da quando cioè il 1° agosto 2013 il rinnovo del CCNL era stato già sottoscritto dalle altre controparti imprenditoriali, il mondo della "cooperazione" sottoscrive un accordo che, come di consueto, prevede un trattamento particolare e di favore al "mutualismo" tutto italiano.
Negli ultimi anni CGIL-CISL-UIL hanno rincorso
l'avanzata dei Cobas e del movimento di lotta dei lavoratori della logistica,
che ha imposto con la lotta accordi di maggior favore rispetto al CCNL di
settore ad una serie di importanti aziende sulla base della piattaforma
nazionale elaborata da SICOBAS e ADL.COBAS, mettendo in discussione lo stesso
sistema cooperativistico. Ora i confederali partoriscono un nuovo accordo
bidone. Mentre di soppiatto e con la coda tra le gambe, dove sono minoranza e
ininfluenti, si sono prodigati per tutto questo tempo a replicare con alcune
aziende gli accordi di maggior favore già imposti e sottoscritti dai COBAS
(pagamento al 100% del minimo salariale, degli istituti differiti, riconoscimento
integrale di malattia ed infortunio, ticket mensa, automatismi di passaggio di
livello in base all'anzianità di magazzino ed altro), adesso, dall'alto dei
loro accomodanti tavoli nazionali, trovano la quadra con la potente cricca
della "cooperazione" facendo nuove concessioni. Nel nuovo accordo i
furfanti affermano che "lo strumento della gradualità" applicato per
le cooperative "ha prodotto una distorsione del mercato" anche se a
fin di bene visto che questa deroga discriminatoria, già condannata dallo
stesso tribunale di Milano1 come illegittima in quanto elude il precetto
paritario dell'art. 3 L. 142/2001, è stata volta "a salvaguardare
l'occupazione dei soci lavoratori".
La mortificazione della dignità degli operai con il
sistematico furto del loro salario da parte delle società cooperative è
eufemisticamente definita "una distorsione del mercato" per salvare
posti di lavoro, nel puerile tentativo di camuffare la complice responsabilità
che i confederali hanno avuto e continuano ad avere nello sfruttamento dei
soci-lavoratori, distinguendoli nel trattamento contrattuale dal resto dei
lavoratori dipendenti, dedicando loro una "Parte speciale" nei vari
CCNL ed accordi specifici nazionali e territoriali con il plauso della cricca
"mutualista" (leggi "Alleanza delle Cooperative"2) e di
aziende e multinazionali che riducono in questo modo i costi della forza
lavoro. Sotto la pressione degli scioperi, dei blocchi, delle coraggiose ed
estenuanti lotte che negli ultimi anni hanno cominciato a mettere in discussione
questo sistema di rapina (sulla base della piattaforma nazionale e di lotta del
SI.COBAS/ADL.COBAS) e nel polverone dei continui scandali saliti alle cronache
nazionali e locali, non ultimo quello di "mafia capitale", i
confederali partoriscono ora un nuovo topolino che rappresenterebbe una
risposta "alla distorsione del mercato".
Concordano di superare definitivamente il sistema di
gradualità sugli istituti e al tempo stesso rafforzano il sistema di
flessibilità del C.C.N.L. per la sezione cooperazione. Questa nuova
discriminazione tra soci-lavoratori e lavoratori-dipendenti è fatta passare con
il "nobile" scopo di "contrastare le cooperative di comodo e/o
spurie" perché potrà essere applicata dalle sole "cooperative in mutualità
prevalente da almeno 3 anni, con un patrimonio netto nell'esercizio precedente
uguale o superiore al 3% del fatturato e da quelle che applicano integralmente
il C.C.N.L. sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e datoriali firmatarie
del presente accordo." Praticamente per i soli soci-lavoratori hanno
deciso di introdurre un "Premio di risultato" composto da una parte
fissa ed una variabile che sostituirà la regolare ed integrale erogazione di
parte degli istituti contrattuali ed agevolare l'utilizzo della "banca
ore" e del "multiperiodale", riproponendo una differenziazione
salariale e di trattamento tra chi è socio e chi è semplice dipendente3. Non
una parola sulla garanzia di trattamento di malattia ed infortunio, nessuna
retromarcia sullo spezzatino dei livelli contrattuali già attuato dai loro
precedenti accordi, nessuna specificazione sull'obbligatorietà del
riconoscimento del salario ordinario pieno e degli istituti di 13^, 14^ e Tfr
in base alle ore contrattualmente previste (168 ore), nessuna traccia di
indennità di mensa...
Appena un mese dopo, il 15/06/2015, AGCI-Servizi,
CONFCOOPERATIVE Federlavoro e Servizi e LEGACOOP-Servizi, formalizzano la loro
disdetta del CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione esprimendo le
seguenti motivazioni:
«Le imprese cooperative associate operano in mercati
che sono caratterizzati da atteggiamenti non sempre responsabili e qualificati
delle committenze, in molte situazioni da livelli concorrenziali esasperati,
nonché dalla presenza di imprese – spesso in forma cooperativa – che eludono
sistematicamente le regole. Pertanto, le scriventi Associazioni con la presente
Vi formalizzano la disdetta del CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione e
successivi Accordi, ai sensi dell'art. 1, comma 2 "Decorrenza e
Durata"» proponendo alla triplice un incontro «al fine di potervi
illustrare più ampiamente le ragioni di questa nostra iniziativa ed effettuare
una prima valutazione dei possibili scenari conseguenti».
La firma dell'accordo bidone del 08/05/15, la campagna
dell'Alleanza delle Cooperative "STOP alle false cooperative4" (tesa
a darsi una rinnovata immagine di trasparenza e legalità che mai hanno avuto),
la successiva disdetta del CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione del
15/06/2015, l'annuncio della nascita al 01/01/2016 della più grande cooperativa
italiana e europea, Coop Alleanza 3.0, creata dalla fusione tra Coop Estense,
Coop Consumatori Nordest e Coop Adriatica, che conta 2.700.000 soci, un
fatturato di quasi 5 miliardi di euro, 419 punti vendita e oltre 22.000 dipendenti5,
... sono segnali tangibili che il "mondo della cooperazione" punta ad
avere un ruolo di primordine sul piano economico e politico su scala nazionale,
con ambizioni palesemente internazionali, tanto da iniziare ad intravedere la
possibilità di porsi come soggetto datoriale avente un rapporto di forza tale
teso a condizionare la contrattazione nazionale in vista di un contratto fatto
su misura per la "cooperazione", seguendo la strada aperta da
Marchionne in Fiat, che, per dirla con le parole dell'amministratore delegato
italo-canadese, rappresenta "un modello per un'Europa e un'Italia nuova,
che cominci ad affrontare la concorrenza in una maniera aperta",
servendosi, aggiungiamo noi, di sindacati compiacenti che fanno
dell'aziendalismo e del corporativismo la loro bandiera, mettendo i lavoratori
sotto scacco facendogli perdere, ulteriormente, il loro potere
contrattuale.
D'altronde, avvisaglie in questo senso già stanno
segnando il passo nel settore.
Dal 1° agosto 2015 è entrato in vigore il Contratto
Collettivo Nazionale del Lavoro per la distribuzione delle merci, della
logistica e dei servizi privati firmato dai sindacati Fesica Confsal e Confsal
Fisals con l'associazione datoriale Conflavoro PMI. Così, all'indomani
dell'accordo bidone dell'8 maggio 2015 e dei passaggi citati, i sindacati
confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti hanno presentato le richieste
per il rinnovo del contratto nazionale del comparto "Trasporto merci,
spedizioni e logistica", che scade il 31 dicembre 2015. Mentre con un mano
tolgono ai lavoratori, con l'altra, loro malgrado, sono costretti a proporre
alcuni punti che sono stati rivendicati dalla piattaforma nazionale per il
settore da SI.COBAS e ADL.COBAS nel chiaro intento di contenere, al fine di
depotenziare, il movimento sindacale e di lotta che continua ad
espandersi.
In questo balletto dell'ipocrisia scandito da una
politica antioperaia fatta di contrattazione a perdere, agevolazioni economiche
e fiscali al padronato, attacco complessivo allo stato sociale (pensioni,
istruzione, sanità, abitare), alla legislazione a tutela dei lavoratori
(statuto dei lavoratori/art. 18, diritto di sciopero e di rappresentanza),
repressione delle istanze indipendenti di lotta ed organizzazione dei
lavoratori ... la questione dell'indipendenza politica e sindacale dei
lavoratori è questione fondamentale. Certamente non possiamo più dire che a
qualcuno sia caduta la maschera perché questa gente la faccia l'ha già perduta
da un pezzo. Possiamo solo dire che occorre rafforzare e promuovere la
ricomposizione dei lavoratori a livello nazionale ed internazionale vincendo
paura e sottomissione.
Se oggi i Cobas e il movimento di lotta dei lavoratori
della logistica hanno, sulla base delle loro forze, conquistato qualcosa,
questo non sta tanto nelle condizioni migliorative in questo o in
quell'appalto/filiera, ma nella dignità e nell'unità raggiunta che dà forza ed
autorevolezza agli interessi dei lavoratori e che sta contribuendo a
ricostruire una coscienza ed un'organizzazione di classe senza la quale si
rimane sottomessi e schiavi.
SI COBAS -
Sindacato Intercategoriale Cobas
ADL COBAS
- Associazione diritti lavoratori Cobas
Nessun commento:
Posta un commento