(da operai
contro)
Sempre nello
stato federale di San Paolo, presso São José dos Campos, l’assemblea degli
operai della GENERAL MOTORS (gruppo multinazionale acquisito dalla FCA-FIAT
guidata dall’amministratore delegato Sergio Marchionne) ha approvato venerdì 21
agosto l’accordo negoziato con la mediazione del Tribunale Regionale del
Lavoro. Esso consiste nella conversione dei 798 licenziamenti annunciati dal
padrone nell’equivalente della cassa integrazione a zero ore per un periodo di
5 mesi, al termine del quale, in caso di conferma della riduzione del
personale, ogni operaio percepirà 4 mensilità più una aggiuntiva e la
liquidazione. Contemporaneamente GM avvierà la procedura per l’esodo su base
volontaria, pagando subito 5 mensilità e la liquidazione a chi ne farà
richiesta. A luglio l’azienda comunicava che il sito di São José non sarà ricompreso
nel piano di investimenti della multinazionale in Brasile per un importo pari a
quasi 2 miliardi di dollari per il triennio 2016-2019. Lo sciopero partito lo
scorso 10 agosto che ha paralizzato le attività dell’impianto con il blocco
delle merci, è stato uno dei più imponenti degli ultimi decenni registrati
nell’intero Paese, oggi settima potenza economica globale investita solo di
recente dalla crisi strutturale, in particolare nel settore automotive con il
pesante calo della vendita di automobili di circa il 20% che ha significato la
perdita di 10.000 posti di lavoro. Agli operai MERCEDES si aggiungeranno
volenti o nolenti quelli di DAIMLER, società che possiede un impianto proprio a
São Bernardo do Campo e che ha annunciato lunedì di volere procedere a 1.500
licenziamenti.
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