Segnaliamo
le cose che vanno a Viareggio ...
Solidarietà
e partecipazione.
NO alla
PRESCRIZIONE per Viareggio!
Giovedì 17
settembre a Roma per dire NO alla prescrizione del reato di “incendio colposo”
e di lesioni gravi e gravissime al processo per la strage ferroviaria del 29
giugno 2009 (processo iniziato il 13 novembre 2013). Da Viareggio partirà un
pullman (è in preparazione un 2° pullman) per far sentire una voce forte e
chiara di protesta. La partenza alle ore 04.30 dal piazzale della Pam di
Viareggio, il rientro intorno alle ore 20.00.
L'appuntamento
a Montecitorio è intorno alle ore 09.30-10.00.
Chi è
interessato/a e disponibile a partecipare si metta in contatto telefonico con
il 333 6295227 oppure con: assemblea29giugno@gmail.com
NO ALLA PRESCRIZIONE PER VIAREGGIO !!!
E disumano che questo Stato non voglia la verità; è inaccettabile che siano prescritti reati del processo per il disastro ferroviario del 29 giugno 2009, trasformatosi in una strage con 32 Vittime e feriti gravissimi. Ma dove la devono cercare la giustizia e la verità, i familiari delle vittime, se non in un processo?
Sotto accusa per la strage finiscono 9 società e 33 persone, tra cui i manager del gruppo FS e i dirigenti e dipendenti di tre aziende: la proprietaria del carro, Gatx Rail Austria e Germania; l'officina tedesca Jungenthal che lo revisionò; e la Cima riparazioni che lo montò.
Alcuni reati come VIOLAZIONE DELLE NORME PER LA SICUREZZA SUL LAVORO non sono entrati neppure nel processo poiché prescritti prima di cominciare.
Altri come L’INCENDIO COLPOSO E LESIONI COLPOSE sono a rischio.
Come si può pensare che il 29 giugno non sia successo nulla, di cosa sono morti 32 innocenti?
Per questo l'Associazione dei familiari “Il mondo che vorrei” e Assemblea 29 giugno (nata in seguito alla strage) hanno deciso di essere giovedì 17 settembre di fronte a Montecitorio per una protesta forte e chiara (da Viareggio partirà almeno un pullman), per dire che non si può scherzare, che non si può giocare, su questa immane tragedia.
I familiari, per tre anni, hanno chiesto un incontro al precedente capo dello Stato, Napolitano, che si è sempre rifiutato; hanno nuovamente chiesto un incontro al nuovo capo dello Stato, Mattarella, che ha risposto di non poterli incontrare perché c'è un processo in corso. Lo stesso Mattarella, che in questi mesi ha incontrato più volte il cav. Moretti, principale imputato nel processo, si rifiuta di guardare negli occhi i familiari delle 32 Vittime.
Coerenti, Napolitano e Mattarella, con il fatto che lo Stato non si è costituito parte civile nel processo, che i governi Berlusconi e Letta hanno rinnovato la nomina a Moretti di Ad delle ferrovie e che il governo Renzi lo ha addirittura promosso Ad in Finmeccanica con una retribuzione milionaria (si parla di euro, naturalmente).
E per questo che il 17 andremo noi al Quirinale per (tentare di) essere ricevuti da Mattarella.
La strage ferroviaria, ovviamente, riguarda la mancanza di sicurezza o, meglio, una politica di abbandono sulla sicurezza. Il cav. Moretti ha sempre dichiarato che non vi è un problema sicurezza e che “Viareggio” è stato uno “spiacevolissimo episodio”. Non ha avuto neppure il coraggio di definirlo incidente.
Invece, proprio sulla sicurezza, accadono incidenti gravi e gravissimi.
- 20 luglio, una porta di salita del treno regionale Firenze-Arezzo si è staccata ed è volata via;
- 4 agosto, a La Spezia, durante le manovre di un convoglio merci, Antonio Brino, 28 anni, dipendente della società SerFer, è rimasto schiacciato tra il convoglio e respingenti del binario. [Dal 2006, sui binari delle ferrovie hanno perso la vita 56 lavoratori! Una statistica drammatica ed impressionante];
-25 agosto, a Napoli, un treno di pendolari e viaggiatori va in fiamme;
-29 agosto, l’ultimo vagone di un treno con 150 passeggeri è uscito dai binari alla stazione di Piombino Marittima (Li).
Solo per citare gli ultimi fatti di cui siamo a conoscenza.
MAGGIORI INFO CELL 338 6885950 o mail: socioedonazioni@ilmondochevorrei.it
assemblea29giugno@gmail.com
E disumano che questo Stato non voglia la verità; è inaccettabile che siano prescritti reati del processo per il disastro ferroviario del 29 giugno 2009, trasformatosi in una strage con 32 Vittime e feriti gravissimi. Ma dove la devono cercare la giustizia e la verità, i familiari delle vittime, se non in un processo?
Sotto accusa per la strage finiscono 9 società e 33 persone, tra cui i manager del gruppo FS e i dirigenti e dipendenti di tre aziende: la proprietaria del carro, Gatx Rail Austria e Germania; l'officina tedesca Jungenthal che lo revisionò; e la Cima riparazioni che lo montò.
Alcuni reati come VIOLAZIONE DELLE NORME PER LA SICUREZZA SUL LAVORO non sono entrati neppure nel processo poiché prescritti prima di cominciare.
Altri come L’INCENDIO COLPOSO E LESIONI COLPOSE sono a rischio.
Come si può pensare che il 29 giugno non sia successo nulla, di cosa sono morti 32 innocenti?
Per questo l'Associazione dei familiari “Il mondo che vorrei” e Assemblea 29 giugno (nata in seguito alla strage) hanno deciso di essere giovedì 17 settembre di fronte a Montecitorio per una protesta forte e chiara (da Viareggio partirà almeno un pullman), per dire che non si può scherzare, che non si può giocare, su questa immane tragedia.
I familiari, per tre anni, hanno chiesto un incontro al precedente capo dello Stato, Napolitano, che si è sempre rifiutato; hanno nuovamente chiesto un incontro al nuovo capo dello Stato, Mattarella, che ha risposto di non poterli incontrare perché c'è un processo in corso. Lo stesso Mattarella, che in questi mesi ha incontrato più volte il cav. Moretti, principale imputato nel processo, si rifiuta di guardare negli occhi i familiari delle 32 Vittime.
Coerenti, Napolitano e Mattarella, con il fatto che lo Stato non si è costituito parte civile nel processo, che i governi Berlusconi e Letta hanno rinnovato la nomina a Moretti di Ad delle ferrovie e che il governo Renzi lo ha addirittura promosso Ad in Finmeccanica con una retribuzione milionaria (si parla di euro, naturalmente).
E per questo che il 17 andremo noi al Quirinale per (tentare di) essere ricevuti da Mattarella.
La strage ferroviaria, ovviamente, riguarda la mancanza di sicurezza o, meglio, una politica di abbandono sulla sicurezza. Il cav. Moretti ha sempre dichiarato che non vi è un problema sicurezza e che “Viareggio” è stato uno “spiacevolissimo episodio”. Non ha avuto neppure il coraggio di definirlo incidente.
Invece, proprio sulla sicurezza, accadono incidenti gravi e gravissimi.
- 20 luglio, una porta di salita del treno regionale Firenze-Arezzo si è staccata ed è volata via;
- 4 agosto, a La Spezia, durante le manovre di un convoglio merci, Antonio Brino, 28 anni, dipendente della società SerFer, è rimasto schiacciato tra il convoglio e respingenti del binario. [Dal 2006, sui binari delle ferrovie hanno perso la vita 56 lavoratori! Una statistica drammatica ed impressionante];
-25 agosto, a Napoli, un treno di pendolari e viaggiatori va in fiamme;
-29 agosto, l’ultimo vagone di un treno con 150 passeggeri è uscito dai binari alla stazione di Piombino Marittima (Li).
Solo per citare gli ultimi fatti di cui siamo a conoscenza.
MAGGIORI INFO CELL 338 6885950 o mail: socioedonazioni@ilmondochevorrei.it
assemblea29giugno@gmail.com
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