Cremona, amianto e capannoni a
rischio crolli: sigilli nell'area dei cantieri abbandonati
Il Noe a San
Daniele Po sui terreni di due società milanesi fallite che operavano nel
settore immobiliare
19 settembre
2015
I
carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Brescia, con i militari della
stazione carabinieri di San Daniele Po, in provincia di Cremona, hanno
sequestrato nel paese lombardo un'area di 2.500 metri quadrati del valore di 2
milioni di euro in cui era presente del materiale, probabilmente amianto
disgregato ad altissimo indice di degrado e di volatilità delle fibre esposte
all'aria.
L'area era di due società milanesi che operavano nel settore immobiliare e sono fallite.
L'intervento - spiegano i militari - è stato sollecitato dall'amministrazione comunale di San Daniele Po dopo numerose segnalazione di abitanti preoccupati soprattutto per il pericolo di inalazione di fibre da parte dei propri bambini per l'ingente quantitativo di materiale all'asbesto presente nell'area, oltre che dal pericolo di crollo degli edifici. Sul posto sono intervenuti anche agenti della Polizia locale e dell'ufficio tecnico di quel comune che hanno constatato insieme ai militari la gravità della situazione.
Del sequestro è stata interessata la Procura di Cremona e le indagini proseguiranno da parte dei carabinieri del Noe di Brescia per individuare i responsabili e per gli accertamenti tecnici per valutare i rischi per la salute pubblica, il danno ambientale e le possibili opere di bonifica, in collaborazione con l'Arpa e l'Asl di Cremona.
L'area era di due società milanesi che operavano nel settore immobiliare e sono fallite.
L'intervento - spiegano i militari - è stato sollecitato dall'amministrazione comunale di San Daniele Po dopo numerose segnalazione di abitanti preoccupati soprattutto per il pericolo di inalazione di fibre da parte dei propri bambini per l'ingente quantitativo di materiale all'asbesto presente nell'area, oltre che dal pericolo di crollo degli edifici. Sul posto sono intervenuti anche agenti della Polizia locale e dell'ufficio tecnico di quel comune che hanno constatato insieme ai militari la gravità della situazione.
Del sequestro è stata interessata la Procura di Cremona e le indagini proseguiranno da parte dei carabinieri del Noe di Brescia per individuare i responsabili e per gli accertamenti tecnici per valutare i rischi per la salute pubblica, il danno ambientale e le possibili opere di bonifica, in collaborazione con l'Arpa e l'Asl di Cremona.
I
carabinieri rivolgono un appello alla popolazione perché segnalino casi
analoghi di edifici che rischiano di crollare e l'abbandono incontrollato
di rifiuti speciali pericolosi in particolare di amianto.
Nessun commento:
Posta un commento