Terzo valico, nel cantiere
concentrazioni di amianto fuori norma. Si indaga su smaltimento
Le perizie eseguite dall’Arpal confermano gli allarmi
lanciati dal comitato No Tav. Le analisi sono state consegnate alla procura di
Genova che da tempo ha aperto un fascicolo per ora senza indagati. Il sospetto
è che le ditte subappaltatrici incaricate dello smaltimento abbiano aggirato le
rigide norme sullo stoccaggio e il trasporto delle rocce pericolose
La notizia dell’iscrizione della ditta Htr sul
registro degli indagati da parte del Procuratore della Repubblica di Genova Michele di Lecce ha
fatto non poco rumore. Le pagine di
questo sito e i
comunicati del Gruppo
Valverde NoTav hanno già
abbondantemente approfondito la questione ma una discussione a margine di una
delle tante riunioni di un comitato locale ci ha acceso una lampadina. “…Secondo
me i camion di sta ditta Htr giravano anche dalle nostre parti…” era pronto
a giurare un attivista No Tav di Arquata. Infatti l’attivista aveva
ragione e ci è bastato ricercare sul sito fra i tanti articoli che hanno fatto
le radiografie alle ditte coinvolte nei lavori per trovare conferma.
Quelli della Htr avevano già fatto affari con la ditta
Srt, la municipalizzata che gestisce la discarica di Novi Ligure. Scrivevamo in
un articolo del marzo
2015: “…Ritroviamo questa ditta nell’inchiesta sugli appalti Tav a Firenze, che
portò nel 2012 all’arresto della ex governatrice umbra del PD Lorenzetti, del
tecnico del ministero che approvò anche il Terzo Valico, Walter Bellomo, e che
vede indagato anche il famoso Ercole Incalza. Il consorzio Nodavia, legato al
PD, aveva creato un meccanismo per smaltire illecitamente rifiuti in modo da
ricavare fondi neri, che ovviamente finivano a finanziare la politica. Facevano
pagare a RFI una cifra molto alta per il corretto smaltimento, poi stipulavano
un contratto con delle società compiacenti, tra cui la HTR, che in realtà
venivano pagate una cifra ben inferiore. Queste ultime, e la nostra HTR tra
queste, subappaltavano poi l’esecuzione materiale del lavoro ad una ditta di
camorra, la Veco, legata al clan dei casalesi…”
Chiaramente se a Firenze l’Htr aveva prestato il
fianco alla creazione di fondi neri utili a finanziare il PD non avevamo potuto
non notare che, ironia della sorte, anche a Novi governa proprio il nostro
amato Rocchino Muliere, uno che non ha mai lavorato nella sua vita e che ha
sempre servito con fedeltà IL partito. Insomma ancora una volta una ditta già
indagata per il Tav di Firenze poteva tranquillamente lavorare all’interno dei
cantieri del Terzo Valico con buona pace del protocollo legalità della Prefetta
Romilda Tafuri. Ma si sa che se hai l’abitudine di lavorare coi piedi con ogni
probabilità continuerai a farlo e ti farai prendere con le mani nella
marmellata dagli attivisti No Tav, proprio come successo quest’estate
a Cravasco.
Lo schifo non finisce qui, perché se adesso si dice
che l’amianto di Cravasco dovrà essere portato in Germania (cosa che i No Tav
dicono da sempre) in un primo momento un po’ di camion sono arrivati nella
discarica piemontese di Torrazza. I responsabili erano
finiti nella bufera neppure tre
mesi prima, perché erano state riscontrate gravi irregolarità nella gestione
dell’amianto all’interno della discarica e persino la città metropolitana di
Torino era stata costretta a
diffidare l’azienda. Insomma,
il Cociv appalta alla Htr (nonostante i suoi precedenti) la gestione dello
smaltimento dell’amianto e l’Htr decide di andare a conferire in discarica a
Torrazza nonostante i precedenti della ditta che gestisce la discarica. intanto
il PD con la mano destra accarezza il capo dei cittadini dicendogli di non
preoccuparsi e con la sinistra conta le mazzette. Perché come
dicono dalla Htr i rifiuti
sono un’opportunità. Sulla pelle della gente maledetti porci, aggiungiamo noi.
P.S: la foto di copertina è stata scattata dai NoTav
valverdini. Come potete vedere vi è grande attenzione al rispetto della
normativa sulla sicurezza legata alla presenza di amianto…
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