invece che
lotte fumisterie autoreferenziali da ceto politico-sindacale rilanciamo
l’appello per il sostegno al 20 ottobre di Taranto
inoltro
sul dopo convegno a rovato su sicurezza le proposte di cremaschi e soci non
prevedono ne rilanciano il 20 ottobre a taranto....ma chiaramente utilizzano
strumentalmente anche la questione sicurezza per marciare su un'altra linea
sintetizzata da questo passaggio: "Insomma un passo
concreto nella ricerca di un soggetto, e di un legame concreto nelle lotte, per
la costruzione del “nuovo sindacalismo” sociale, territoriale,
metropolitano, del lavoro e non lavoro su cui ragioniamo da tempo e
sulla cui costruzione anche il Forum ha in parte lanciato la propria
scommessa di senso."
L’iniziativa copromossa dal Forum con il Centro Sociale 28maggio a Rovato sabato scorso è stata un successo
oltre le aspettative. Ed infatti il confronto tra le esperienza di resistenza
alla devastazione ambientale e di rifiuto integrale di ogni ricatto occupazionale
(“o la borsa o la vita”) ha saputo mescolare
1. le nuove forme di valorizzazione del
capitale (le grandi opere, i sistemi di guerra elettronica, le eco mafie) con
quelle tradizionali (l’Ilva, l’Eternit, l’industria chimica a Brescia, le stragi
ferroviarie ecc),
2. il nord (Val di Susa, Brescia) con
il centro (Viareggio, Fiumicino) e con il sud (la terra dei fuochi,
Taranto, la Niscemi del movimento no Muos).
3. i generi (con una forte prevalenza di
relatrici donne che corrisponde, per altro, alla grande mobilitazione
femminile su questi temi).
4. i punti di vista (da dentro sindacalisti,
da fuori: attivisti, giornalisti, “mamme”, parenti delle vittime),
5. le competenze (sono intervenuti uno
storico, un giurista ed un medico)
Insomma un passo concreto nella ricerca di un
soggetto, e di un legame concreto nelle lotte, per la costruzione del “nuovo
sindacalismo” sociale, territoriale, metropolitano, del lavoro e non
lavoro su cui ragioniamo da tempo e sulla
cui costruzione anche il Forum ha in parte lanciato la propria scommessa di
senso.
Detto questo riteniamo occorra vedersi a brevissimo
per affrontare le sfide dell’autunno ed in particolare i seguenti temi:
1. come è noto l’unica delega del job’s ac
lasciata cadere dal Governo è quella (scardinante) del salario legale, ma con
l’espresso ricatto che il lavoro sporco lo facciano
Confindustria Cgil, Cisl e Uil (che infatti si stanno incontrando giorno e
notte sulla definizione di una nuova regolazione di sistema che cancelli
completamente ogni contrattazione sul salario a livello nazionale). Ci eravamo
lasciati all’ultima riunione con la proposta di fare un grande convegno sul
punto (preferibilmente a Milano) e ci pare sia divenuta quanto mai opportuna ed
urgente.
2. Altresì è assolutamente all’ordine del
giorno che il Governo termini la propria stagione di cancellazione del diritto
del lavoro con l’unico diritto non toccato sin qui, quello di sciopero.
Crediamo, infatti, che non si lasceranno sfuggire l’occasione del
Giubileo. E’ quindi un altro tema che va affrontato con urgenza (magari insieme
a quello sulla contrattazione);
3. Stanno progressivamente entrando in
vigore tutti i decreti sul jobs act che riscrivono integralmente le
regole ed i “diritti” nel rapporto di lavoro. Una delle principali
“mission” del forum è proprio quella di fare formazione e controinformazione e
quindi proponiamo di valutare la percorribilità di un pacchetto di iniziative
di formazione rivolte eminentemente a quadri sindacali e ai lavoratori più
attivi ed avvertiti (magari dislocate territorialmente e da filmare per
consentirne a tutti gli interessati la successiva fruizione via internet);
4. va poi non lasciata cadere l’iniziativa di
sabato scorso provando a dare seguito alla richiesta che è stata avanzata
da molti in quella sede di promuovere un coordinamento stabile delle lotte per
la salute e l’ambiente; ed al riguardo la prima tappa potrebbe essere quella di
creare una nostra delegazione che vada al congresso di Medicina Democratica che
si terrà dal19 al 21 di Novembre a Firenze.
5. riteniamo altresì
occorra una valutazione in ordine all’evoluzione della politica comunitaria sul
fenomeno migratorio: ed infatti pare – anche a seguito dell’incontro di lunedì
14 settembre – prospettarsi nei prossimi mesi un meccanismo di deportazione di
massa in una misura che non avevamo mai finora conosciuto e su cui varrebbe la
pena interrogarci sul se e come intervenire;
6. ed infine occorre riprendere i fili dei
molti temi che avevamo lasciato in sospeso: la costruzione di un nuovo sito e
di una nuova “linea” di comunicazione e di archivio storico, l’allargamento ad altre forze del
forum e le forme del suo autofinanziamento.
Avanziamo allora una prima proposta di incontro
a Roma, Via Giolitti 231, il 2 0ttobre alle ore11-15.30
APPELLO PER UN
PRESIDIO-MANIFESTAZIONE ALL'AVVIO IL 20 OTTOBRE DEL PROCESSO ILVA DI TARANTO.
Il 20 ottobre comincia dopo una
lunghissima e combattuta udienza preliminare il vero e proprio processo alla
famiglia di padron Riva e a tutti i suoi complici che hanno reso tristemente
famosa l'Ilva come 'fabbrica della morte' e Taranto come 'capitale del popolo
inquinato'. Il processo Ilva mostra esemplarmente il sistema del capitale ed è
la “madre” di tutti i processi di questo tipo. Gli imputati sono tutte le
espressioni del sistema economico, politico, istituzionale, dai grandi
capitalisti ai loro agenti, dai rappresentanti delle Istituzioni, parlamentali,
regionali e locali, ad esponenti della Digos e delle Forze dell'Ordine, dai
dirigenti degli Enti che dovevano controllare, fino a preti vicino ai vertici
della chiesa.
Mancano, ed è una grave lacuna del processo, i vertici e i rappresentanti in fabbrica dei sindacati confederali. E il quadro del sistema borghese sarebbe completo.
Mancano, ed è una grave lacuna del processo, i vertici e i rappresentanti in fabbrica dei sindacati confederali. E il quadro del sistema borghese sarebbe completo.
L'Ilva è al centro oggi della
contraddizione epocale tra gli interessi del capitale e gli interessi degli
operai e delle masse popolari, tra la logica del profitto e la salute, la vita
degli operai e delle masse popolari.
Ma il processo Ilva è oggi soprattutto
espressione dell'azione dei governi, e oggi in particolare del governo Renzi,
che in nome di salvare gli interessi dei padroni e gli interessi dell'economia
nazionale dei padroni legati alla produzione dell'Ilva, non hanno esitato e non
esitano ad agire contro il processo con decreti e azioni ad hoc che ne vogliono
impedire lo svolgimento, mettere al riparo gli imputati e negare giustizia e
risarcimento a operai e masse popolari. L'Ilva mostra in maniera esemplare come
lo Stato sia sempre e solo al servizio del capitale. La gestione attuale di
Stato e di governo dell'Ilva mostra che l'intervento dello Stato borghese serve
solo per socializzare le perdite e in futuro, nuovamente, privatizzare i
profitti.
Per questo il processo Ilva è una grande
scadenza nazionale.
E' a questa scadenza nazionale che
chiamiamo come operai dell'Ilva, lavoratori del cimitero luogo di massima
concentrazione di inquinamento ai Tamburi, proletari e famiglie dei quartieri
Tamburi e Paolo VI, costituitisi parte civile autorganizzati al processo con
l'appoggio dello Slai cobas per il sindacato di classe e la Rete nazionale per
la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e territori, a un presidio-manifestazione
nazionale al Tribunale, alla fabbrica e al quartiere Tamburi per il 20 ottobre.
Chiamiamo tutte le realtà collettive ed
individuali, impegnate nella lotta anticapitalista e contro le devastazioni
ambientali e territoriali, a mandare l'adesione, a propagandare la scadenza in
tutte le forme e in tutti i luoghi di lavoro, territori, scuole, università,
ecc. e a partecipare con delegazione all'iniziativa.
Info: bastamortesullavoro@gmail.com – tel 3471102638
Carlo Guglielmi, Giorgio Cremaschi e Franco Russo
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